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Le perle del week – end (12)

Si dice che la notte porti consiglio…io, la notte, di solito dormo e allora vediamo se è la sera a portarmi consiglio o ad ispirarmi in qualche maniera particolare. E allora partiamo. Il primo degno di essere citato è Aurelio De Lamentiis…ehm scusate, De Laurentiis, il quale, dopo un paio di giorni dalla batosta subita dal suo Napoli a Torino, ha affermato che con questo Napoli si sentiva al settimo cielo. E dopo la sconfitta di Parma? Caro Aurelio, come recita una canzone napoletana: Addio Felicità…

E finalmente, con grande gioia, nella mia rubrica si torna a citare Giovannino Stroppa: ebbene sì, dopo l’iniziale vantaggio della sua squadra contro l’Empoli, in quello che era il big match della serie cadetta, i bianconeri spezzini sono stati infilati per tre volte rimandando i buoni propositi alla prossima partita. Panchina di Giovannino in pericolo? Ma speriamo proprio di no! Per Giovannino: buona la prossima (speriamo).

Giuanìn mi dà lo spunto per citare anche chi gli ha procurato siffatto dolore: il trio Maccarone, Tavano, Verdi. Per quanto riguarda i primi due, ormai noti, oltre ad aver procurato dispiacere immenso a Stroppa, hanno prima guidato il pullman della squadra, poi hanno fatto il pre – riscaldamento a tutti i loro compagni e anche al mister, sono andati a bordo campo a scattare delle foto, poi hanno segnato, poi hanno ripulito lo stadio, gli spogliatoi e sono andati ad asciugare le lacrime a Giovannino Stroppa. I buoni samaritani…per quanto riguarda Verdi…si può dire da parte spezzina, Verdi…di rabbia.

Continua la crisi in casa Milan che, nonostante abbia giocato per circa un’ora in superiorità numerica, non riesce a superare il muro eretto dal diabolico Perin. Balotelli sbaglia il suo secondo rigore e Gilardino, nel frattempo, non sbagliava il suo in una gelida notte milanese. Continua il profondo rossonero grazie al…Gilardino d’inverno.

Un altro personaggio che torna a grande richiesta di non so chi, ma di qualcuno sicuramente, è Eugenio Corini, chiamato al capezzale di quello che sembrava il moribondo Chievo. Ebbene, in quella che era la partita che mancava da 10 anni, i mussi volanti sono tornati a volare, grazie ad un goal del mitico Radovanovic al novantaduesimo. Insomma, possiamo ben dire che è tornato il Genio di Eugenio.

C’era un debutto in casa doriana, quello di Sinisa Mihailovic, che si è dichiarato sampdoriano da sempre, scomodando anche in alcune citazioni anche John Fitzgerald Kennedy (…). Ma il suo esordio, che poteva essere trionfale contro quella che era una sua ex squadra, la Lazio, contro cui si trovava in vantaggio fino a 9 secondi dalla fine ed in inferiorità numerica grazie ad un goal di gatto…Soriano, è stato sciupato da una rete del laziale Cana. Come dire: Quel pomeriggio di un giorno da …Cana!

Dulcis in fundo, Walter Mazzarri: colui che non ha mai motivo di lamentarsi, colui che non parla mai degli arbitraggi, se non quando sono a suo sfavore, anche ieri ha avuto da ridire sullo scarso recupero nel secondo tempo contro il Bologna, con la sua Inter che non riusciva a sfondare la linea Maginot felsinea. Solo due i minuti di recupero, quando lui avrebbe voluto fosse prolungato di circa tre ore perché Thoir, se così si scrive, doveva prendere un volo da Giakarta per assistere almeno agli ultimi 45 secondi della partita e poi perché i giocatori del Bologna avevano ritardato il rientro in campo di almeno 26 secondi e 4 decimi arrotondati per difetto e infine perché il palo preso a 10 secondi dal termine non rendeva giustizia ai suoi che nel frattempo erano caduti in depressione per le lacrime di Giovannino Stroppa e questo, secondo un fantomatico codice sportivo del 1924 o giù di lì avrebbe giustificato le 3 ore di recupero di Mazzarri che adesso farà appello all’Alta Corte di Giustizia europea. Il simpatico Mazzarri.

Cordiali saluti a tutti

                                             Stefano “Steve Bookie” Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini
Tags calcio

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