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Il lunedì nel pallone (anno 3 numero 37) EDIZIONE BIANCONERA

Ieri sera, alle 22e40, minuto più minuto meno, la Signora del calcio italiano ha portato a compimento quella che in molti, ad inizio stagione, definivano una MISSION IMPOSSIBLE: vincere lo scudetto. Invece, dopo 37(!) turni di imbattibilità, sul campo neutro di Trieste, è scoppiata la festa per il ventottesimo, alcuni dicono trentesimo ma non è mio compito giudicare, scudetto.

 

Non starò certo qui ad elencarvi le 37 partite stagionali, diventerei noioso, ma voglio solo dire che da quella estate di Calciopoli che sembrava aver rovinato per sempre la squadra più amata e più odiata d’Italia, sono passati 6 anni di atroci sofferenze e delusioni, calcisticamente parlando. In quell’estate del 2006 molti di quei giocatori se ne sono andati, hanno abbandonato la nave da veri VIGLIACCHI e MERCENARI, lasciando una squadra in balìa di un futuro che definire incerto era un eufemismo. Degli attuali giocatori, a festeggiare ieri c’erano solo Del Piero, Buffon, Chiellini e Marchisio, e Nedved come dirigente.

La serie B era partita con Deschamps allenatore e con un pareggio nel campo di Rimini che ci fece subito capire come sarebbe stata dura la risalita. I campettini di Crotone, Bergamo, Arezzo, Frosinone…squadre che nemmeno col binocolo avremmo pensato di vedere e che, invece, ci toccò affrontare; ma con sudore e sacrificio, tanto sacrificio, la squadra ottenne la promozione(!) diretta nella massima serie. Dopo Deschamps, esonerato comunque a due partite dalla fine, fu il turno dell’ottimo come persona un po’ meno come allenatore, Claudio Ranieri. Con lui vennero anche buoni risultati in campionato, un terzo ed un secondo posto, che avevano fatto pensare che il duro cammino intrapreso era giunto alla fine e che dall’annata successiva la Juve sarebbe tornata vincente. Mai errore più grosso sarebbe stato commesso! Anche qui, a due giornate dalla fine del secondo campionato dell’era Ranieri, il tecnico di Testaccio fu esonerato per fare spazio a Ciro Ferrara, con zero panchine alle spalle. Le due vittorie nelle ultime due partite convinsero la dirigenza a tenerlo anche per la stagione successiva, ma da quell’annata in poi iniziarono le disfatte bianconere. Sconfitte pesanti ed umilianti in Champion’s prima con il Bayern, in Europa League con il Fulham, sconfitte su sconfitte in campionato contro squadre con ci battevano da qualche lustro, un cambio di allenatore in corsa inutile, con Zaccheroni traghettatore fino a fine stagione e poi la decisione di puntare su Gigi Del Neri, tecnico friulano come Capello, un tecnico di polso si diceva, ma che con Capello ha avuto in comune il solo fatto di essere friulano. L’ennesima stagione di transizione che non porta nemmeno in Europa, un altro settimo posto, una squadra senza capo ne’ coda che rimedia sei pareggi in sei partite in Europa League, campagna acquisti raffazzonata come quelle precedenti e a fine stagione si decide di cambiare ancora, nell’indifferenza generale. Il nuovo mister è Antonio Conte: un’altra bandiera, come Ciro Ferrara, ma con almeno qualche esperienza più o meno felice fra Serie A e Serie B: due promozioni, una retrocessione e due esoneri.

La campagna acquisti, questa volta, ha un che di magico: un rinforzo per reparto, anche due a centrocampo, da Lichsteiner a Pirlo e Vidal a Vucinic; trenino infaticabile sulle fasce il primo, solista perfetto il secondo, martellatore e goleador il terzo, genio e sregolatezza il quarto. Ma in tutto questo bisogna dire che il grandissimo merito è stato dell’allenatore, che ha saputo trasmettere la grinta che aveva da allenatore ad un ambiente che aveva il morale sotto i tacchi. Qual’è stato il segreto? Correre con intelligenza ed essere sempre al posto giusto al momento giusto.

Credetemi, è difficile trovare quello che è stato il migliore in quest’annata, ma se dovessi dare un indizio direi: grazie Milan! Elementare, Watson, no?

Dalla prima giornata, contro il Parma, il sottoscritto ha avuto la sensazione che questa avrebbe potuto essere un’annata importante. La squadra ha avuto un calo fisico con tutta quella serie di pareggi che avevano un po’ sconfortato, ma proprio da un pareggio, quello di Marassi col Genoa, è ripartita quella marcia trionfale che ha portato all’apoteosi di ieri sera, 06/05/2012. Cari tutti, segnatevi questa data, perchè la Vecchia Signora è tornata.

Infine un appello che resterà, sicuramente, inascoltato: cara dirigenza, rinnova per un altro anno il contratto a quel Signore che risponde al nome di Alessandro Del Piero, l’ultimo re bianconero.

Giudizi definitivi su tutto il campionato alla prossima settimana

                                                                                              Stefano “Steve Bookie” Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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  • Mancavamo da troppo tempo, e adesso possiamo dire a ragione che SIAMO TORNATI!!!!!

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Stefano Bertini
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