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Il lunedì nel pallone (anno 3 numero 30)…edizione del pomeriggio

Dite la verità! Ieri, quando passavano le ore e non vedevate il mio pezzo, vi siete un po’ preoccupati? Cosa avrete pensato: che ero in crisi perchè vedevo che gli altri avevano le basette e io no, oppure che ero stato rapito da qualche emiro del Brunei che mi stava torturando per sapere dove si trovasse il petrolio in quel di Camucia o che ero stato assunto da qualche potenza internazionale per sapere il segreto dei baffetti alla Clark Gable del nostro Bisbetico Donato! Ebbene, miei fedeli lettori, niente di tutto questo: semplicemente fino a poco fa ero nelle vesti di Steve the Receptionist, ma adesso torno in quelle di Steve the Journalist, uno dei miei infiniti numerosi appellativi, per raccontarvi le gesta di questa trentesima giornata e non solo.

 

Ecco, io partirei proprio da questo “non solo”, e cioè dalla scomparsa di Giorgio Chinaglia, genio e sregolatezza. C’è, sicuramente, chi ne sa più di me, ma in poche righe voglio dire che questa persona è stato genio e sregolatezza, dentro e fuori dal campo e penso che molti di voi vorranno ricordarlo per le gesta dentro e fuori dal campo, per lo scudetto vinto nel ’74 con la maglia della Lazio, per il celebre “vaffa” mandato a Valcareggi al momento della sostituzione ai mondiali di Germania dello stesso anno, per le bottiglie di whiskey che aveva nell’armadietto, per le continue liti, per usare un eufemismo, con i suoi compagni di squadra, liti che portarono ad una rabbia agonistica sul campo così forte da spazzar via tutti gli avversari…tutto questo era Giorgio Chinaglia, le vicende extracalcistiche le lascio agli altri.

Il campionato, invece, cosa ci ha detto? Ci ha detto dell’ennesima polemica arbitrale, questa volta a Catania, con il goal/non goal di Robinho, con un Milan che, però, ha anche risentito delle fatiche di coppa col Barcellona e non ha espresso il miglior gioco, mentre la Juve, sorniona nel primo tempo, ha spazzato via come un uragano, nella ripresa, il Napoli del simpatico Mazzarri. Il secondo goal di Vidal è da cineteca: finte su finte su Campagnaro, doppio e triplo e passo e sinistro a far secco De Sanctis. Forse lo vincerà il Milan questo scudetto, ma credete che la Juve di quest’anno sta facendo qualcosa di davvero miracoloso.

Il resto cosa ci ha detto: è rinata l’Inter? Bhe, mi sembra un po’ presto dopo aver fatto sì 5 goal al Genoa ma anche dopo averne presi 4. Vediamo da qui alla fine se il buon Stramaccioni darà uno straccio di gioco a questa squadra. Voi che dite, ci riuscirà? Io, perdonate la schiettezza, non credo!

Lazio e Udinese, insieme al Napoli, sembra che facciano a gara per non arrivare terze. Proprio i primi sembrano una squadra davvero imprevedibile: possono vincere e perdere con chiunque, come è successo sabato sera a Parma, mentre un’ Udinese impalpabile lascia l’intera posta al Siena, che ringrazia e con questi tre punti si avvicina, a grandi passi, alla salvezza; salvezza ormai lontana anni luce per il Cesena che, con l’inutile punto di Lecce, inguaia pure i giocatori salentini che non approfittano dello scivolone interno della Fiorentina, in cattivissime acque, con il Chievo delle meraviglie; il Palermo ottiene i primi suoi tre punti fuori casa in quel di uno svagato Bologna, mentre il Cagliari si leva dai bassifondi superando con il classico risultato all’inglese l’Atalanta che ha solo rimandato la salvezza aritmetica di qualche giornata. Infine, con la cinquina al Novara, anch’esso molto vicino alla retrocessione, la Roma compie un bel balzo verso la zona Champion’s, per la felicità immensa del nostro straordinario Michele “Lupus” Lupetti!

Per lo schifo del calcio scommesse lascio agli altri l’onore e l’onere di parlarne.

Alla prossima

Stefano “Steve Bookie e Receptionist e The Journalist ” Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini
Tags calcio

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