Adesso possiamo dire che è ufficiale: dopo la ventesima giornata saranno Juve e Milan a contendersi l’ambito tricolore, con una flebilissima speranza per l’Udinese, classifica alla mano. Certo, classifica alla mano, possono sperare ancora Lazio e Inter, ma soprattutto nel caso dei secondi, credo ci siano ben poche speranze, dopo la sconfitta di ieri a Lecce. Ecco, io direi di partire proprio da qua: non ha giocato male la squadra nerazzurra, ma un super Benassi, in versione uomo mascherato, ha sbarrato più volte la strada agli avanti nerazzurri, mentre il buon Giacomazzi, una bandiera della squadra salentina, ha siglato la marcatura che dà concrete speranze di salvezza, adesso distanti solo tre punti, ai giallorossi pugliesi.
Per quanto riguarda Ranieri: un buon allenatore, ma gli manca quel non so che per essere un vincente. Forse squadre come Inter e Juve sono un po’ troppo per lui; una bravissima persona, che sa vincere anche partite difficilissime, ma che, forse, si perde, nelle partite, sulla carta, più semplici.
Juve e Milan, come si diceva, scappano: la prima, sotto una discreta nevicata, supera l’Udinese di Guidolin per 2 – 1. Venti partite con dodici vittorie ed otto pareggi: vogliamo trovare un difetto, anche due, a questa squadra? Soffre troppo per vincere, nonostante la gran mole di gioco, e pareggia troppo, tanto che il Milan, con ben tre sconfitte, è lì ad un solo punto. Nel match con i friulani una doppietta di Matri ha risposto alla prodezza di Floro Flores, mentre Di Natale ha avuto le polveri un po’ bagnate, mangiandosi un paio di occasioni non da lui. Handanovic e Buffon dimostrano di essere i due migliori estremi difensori della massima serie.
Il Milan supera un inconsistente Cagliari per 3 – 0: una magia di Ibra, l’ennesima, il settimo sigillo stagionale di Nocerino ed una puntata di Ambrosini lasciano i rossoneri in scia dei bianconeri. Un difetto del Milan? Credersi invincibile!
Le altre: Catania e Parma pareggiano 1 – 1. Buona la prestazione dei ducali, un po’ meno quella degli etnei. Nel derby toscano, la Fiorentina fa sprofondare il Siena appena sopra la zona retrocessione. La decima prodezza di Jovetic ed una capocciata di Natali rendono vano il rigore di Calaiò. Esordisce Amauri che dichiara di essere contento di trovarsi a Firenze. Anche noi lo siamo, caro Amauri, fidati!
La Roma fatica otre il dovuto contro il Bologna: una prodezza di Bojan la salva da una sconfitta che non avrebbe fatto gridare allo scandalo, mentre Di Vaio si mangia l’immangiabile. In fase di involuzione i giallorossi, in ripresa i rossoblu felsinei.
L’Atalanta espugna il Dino Manuzzi di Cesena: una buona prima frazione di gioco non è sufficiente ai romagnoli per portare a casa almeno un punto. Una sfortunata autorete nella ripresa li condanna.
Il Genoa prima domina, con super Palacio, poi rischia di essere raggiunto dal Napoli che, se continua così, dovrà iniziare a preoccuparsi, non certo per una zona retrocessione lontanissima, ma per una zona europa difficile da raggiungere. Forse un po’ tardivo l’ingresso di Cavani.
La Lazio è di casa a Verona, dove negli ultimi anni ha maramaldeggiato. Ieri un 3 – 0, maturato è vero negli ultimi minuti, che non lascia adito a discussioni. Hernanes ed il solito panzer Klose chiudono la pratica veneta. Strano, semmai, il faccia a faccia tra il presidente Campedelli e Di Carlo. Sarebbe sorprendente una rimozione dall’incarico di quest’ultimo.
Dulcis in fundo: Palermo – Novara 2 – 0. Una vittoria che rilancia i rosanero in posizioni un po’ più nobili, mentre una sconfitta per gli uomini di Tesser che sa quasi di condanna.
Ci vediamo in settimana.
Stefano “Steve Bookie” Bertini
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