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Il giramento di palloni (14)

Cari lettori e carissime lettrici, da me è arrivato il freddo e da voi? Con questa interessantissima premessa può partire questa edizione de ” Il giramento di palloni “, puntata numero 14. Spero solo che questo freddo non mi abbia raggelato le idee.

Al primo posto possiamo mettere i supporters del Pescara: poveri, avete preso una vecchia gloria quale Cristiano Bergodi e peggior esordio non vi poteva toccare: fuori casa contro il Napoli una sconfitta bruciante per 5 – 1. Per qualche mio coetaneo o per qualche esperto di calcio anche più giovane di me, ricordo che il buon Bergodi militava nel Pescara di Giovanni Galeone, quando la squadra abruzzese in due campionati distinti ebbe la sventura di incontrare il Napoli di Maradona. Risultati? Presto detto! 6 – 0 e 8 – 2. Iella Bergodi!

Sul secondo gradino del podio possiamo mettere i tifosi del Genoa: anche ieri la loro squadra è caduta per l’ennesima volta, questa volta contro lo squadrone (!) Chievo, che fino ad ora in trasferta aveva sempre perso. Un 2 – 4 che fa presagire dense nubi sul capo dell’allenatore rossoblu. Nero Del Neri!

Al terzo posto mettiamo chi non ha Sky la domenica sera dalle 22e30 in poi, quindi anche il sottoscritto. Perché? Tutte le sante domeniche vedere e soprattutto sentire Adriano Bacconi, lo statistico del calcio, è veramente una tortura! Passaggi sbagliati, passaggi riusciti, colpi di testa nello specchio della porta, rinvii più lunghi di 25,2 metri (!), falli laterali invertiti (!). Bacconi, il giramento di palloni con te è all’ennesima potenza! Rottura Bacconi.

Voto 10 a Casarin: abbiamo una new entry e se tanto mi dà tanto credo che lo vedremo spesso. Moviola post derby della Mole: va bene l’espulsione di Glik, ma l’arbitro poteva usare più buon senso, e fare come fanno in Inghilterra. I fischietti inglesi, nel Regno Unito, sono più buoni. Vanno dal giocatore che ha commesso il fallo brutale e gli dicono: “Non farlo più, altrimenti mi potrei arrabbiare. La prossima volta usa un po’ più di buon senso. Hai qualche problema, figliolo? Vuoi che ne parliamo a fine partita davanti ad un the caldo? Intanto, però, mi dispiace ma ti devo mandare fuori perché queste cose non si fanno, nononono“. Ma vi rendete conto? Secondo Casarin, Rocchi è stato brutale verso Glik mentre il povero Giaccherini era moribondo sul terreno di gioco. Santo Casarin.

Voto 9 a Legrottaglie: ve lo ricordate ai tempi, infausti, della Juve? Un ficone mostruoso, tutte le donne che cadevano ai suoi piedi, biondo platino. Faceva tutto tranne che giocare a calcio e infatti la domenica si vedeva. Poi, all’improvviso, la conversione dovuta a non si sa quali motivi. Biondo platino scomparso, occhiali da professorino a impartire lezioni di Vangelo a tutti e, comunque, da qualche anno ha iniziato anche a giocare a calcio. Una delle tante perle è stata venerdì scorso dopo Catania – Milan 1 – 3: sull’ 1 – 0 per la squadra etnea, Barrientos, giocatore catanese, fa la sciocchezza di farsi buttar fuori per due ammonizioni sacrosante e il buon Nicola, intervistato a fine partita, afferma che Barrientos ha sì sbagliato ma lui lo ha perdonato. Divino Legrottaglie!

Voto 8 alla coppia Boateng – El Sharaawy: con i loro goal il Milan passa a Catania e si insedia ad un onorevolissimo settimo posto in classifica. Il nuovo allenatore Berlusconi (!) sta dando i suoi frutti. Santo subito!

Voto 7 allo sci azzurro della velocità: Innerhofer e Marsaglia vincono sulle nevi americane discesa libera e supergigante, precedendo i ben più quotati avversari svizzeri e austriaci. Come scivolavano bene i nostri sulle piste americane. Sapone di…Marsaglia!

Voto 6 alla coppia Caressa – Bergomi: un binomio davvero vincente. Nessuno li può battere in comicità. Mentre arriva un replay su un’azione del derby in cui si vedono Giovinco e Bendtner, Caressa tira fuori questa battuta che farebbe impallidire anche il povero Gino Bramieri: ” Giovinco è alto quanto Bendtner solo quando salta . ” Un genio, e con Bergomi che per almeno un minuto non ha smesso di ridere. Stanlio e Ollio!

Voto 5 a Rolando Bianchi: ” Voglio segnare alla Juve “, afferma il buon Rolando. Io credo che se ha toccato due palloni in tutta la partita, sia già tanto. Bianchi in bianco.

Voto 4 a Ogbonna, difensore del Torino: dice che il compagno di squadra Glik fa quelle entrate anche in allenamento! Una domanda, Ogbonna? Avete dei parastinchi in piombo, acciaio, alluminio per non farvi spezzare le gambe? Incoscienza Ogbonna!

Voto 3 a Glik: un ottimo giocatore, ma sabato sera deve aver sentito un po’ troppo l’aria del derby. Un’entrata come quella sul povero Giaccherini è davvero da codice penale….del calcio! Nonono Glik, così non si fa, vai a chiedere scusa al povero Giaccherini che ha tanta bua. Also sprach Casarin!

Voto 2 a Ventura: è simpatico l’allenatore granata, però qualche volta l’arteriosclerosi è davvero galoppante nel suo caso. Gli hanno spiegato che se un giocatore entra prima sul pallone e poi sull’avversario, al massimo è da ammonizione. Ma non gli hanno spiegato che un’entrata del genere può anche causare la fine della carriera di un giocatore? Ingenuità Ventura.

Voto 1 a Mazzarri: Walter, porca miseria, quando ti decidi a tirar fuori qualche minchiata delle tue? La mia rubrica ha bisogno delle tue perle di saggezza. Disonesto Mazzarri!

Voto 0 a Pirlo: ha voluto tirare un rigore alla Salas…e c’è riuscito benissimo. Pirla!

Voto il più basso possibile a quella frangia di “tifosi” bianconeri che hanno esposto l’ignobile striscione sulla tragedia di Superga. Stesso voto va anche alle Forze dell’Ordine: ma cosa diamine controllate quando queste persone entrano allo stadio?

                                                                                                 Stefano “Steve Bookie” Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini
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