A soli sette giorni di distanza dall’affascinante prova di Monaco, la F1 lascia Barcellona con qualche certezza in più: la Red Bull resta la macchina da battere, la McLaren è sicuramente l’anti Red Bull, la Ferrari è ancora anni luce indietro rispetto alle due citate scuderie.
LA PARTENZA – Il via del GP di Spagna edizione 2011 è stato estremamente appagante e soddisfacente per i tifosi ferraristi sparsi in tutto il mondo e per quelli presenti in gran numero Montmeló. Fernando Alonso, l’idolo di casa, il Nano da battaglia, ha dipinto un grande capolavoro quando le luci rosse del semaforo si sono spente.
L’asturiano, come un illusionista, s’è spolpato le tre vetture che aveva davanti (Webber, Vettel, Hamilton) producendo probabilmente il miglior sorpasso della storia della F1. Ferrari godona, Italia godona. In pochi secondi Fernando Alonso riesce a riportarci ai fasti di qualche anno fa. Vedere una Ferrari in testa ad un GP avrà fatto sobbalzare sulla poltrona mezzo mondo. Roba da infarto.
Successivamente, dopo aver assistito al pit stop di Kobayashi (Sauber) e a qualche scaramuccia tra Buemi (Toro Rosso) e Button (McLaren), si constata che i magnifici 4 (Alonso, le due Red Bull ed Hamilton) sono raggruppati e fanno gara a sé. Alonso nei primi giri dunque con le morbide — come tutti gli altri — dà dimostrazione di tenere il passo dei migliori, tenendogli testa con una sufficiente destrezza. Lo spagnolo tuttavia non riesce come era prevedibile a distaccare gli inseguitori.
PRIME SOSTE, ALONSO SEMPRE DAVANTI – Il castello di sabbia di Alonso continua a reggere dopo la prima serie di soste. Vettel, al decimo giro, apre le danze mentre Alonso e Webber lo imitano al giro successivo. Hamilton e Massa attendono un altro giro prima di effettuare la loro prima sosta. Alonso mantiene la leadership della corsa, fatto che indubbiamente coglie un po’ tutti di sorpresa. Verso il 14esimo giro i marpioni dietro lo spagnolo cominciano a farsi più pressanti.
SECONDA SOSTA, VETTEL PRENDE IL COMANDO – Vettel è il primo ad effettuare la seconda sosta al 19esimo giro. Il tedesco ha a disposizione gomme nuove, sempre morbide, bellissime, velocissime, quelle risparmiate il giorno prima perché la Red Bull come la McLaren se lo possono permettere al sabato. E qui cominciano le dolenti note per la Ferrari di Alonso. Lo spagnolo entra al box il giro successivo ma intanto Vettel con le gomme nuove fa un ottimo tempo che gli consente di stare davanti in scioltezza. Unica consolazione per Alonso è quella di essere riuscito a difendersi dal rampante Webber.
Lewis Hamilton intanto resta in pista fino al 24esimo giro e poi effettua la sua sosta riuscendo a rientrare davanti al duo Alonso-Webber e pertanto in seconda posizione.
Alonso fatica enormente con le gomme adesso, i tempi parlano chiaramente. Poi, lentamente ed inesorabilmente, ci si avvia verso il tracollo della Ferrari come prestazione globale del team. Verso il 30esimo giro Alonso effettua la sua terza sosta, sempre francobollato da Webber mentre Button, adesso con le morbide, dà il via ad una rimonta che lo porterà sul terzo gradino del podio.
NANO COMBATTENTE MA INVANO – Alonso è sotto pressione ma si difende da Webber con ardore. Button con le gomme freschissime intanto si è fatto sotto e minaccia i due. Alonso subisce il sorpasso da parte di Webber e poi controsorpassa immediatamente. Dopo le soste di Vettel ed Hamilton, Button si libera facilmente sia di Webber che di Alonso. Lo spagnolo effettua la sua quarta sosta al 40esimo giro. Webber la effettua otto giri dopo; nel frattempo il ritmo con le gomme dure dello spagnolo era semplicemente pessimo. Webber ringrazia e vola verso il quarto posto.
DUELLO VETTEL-HAM – Dopo un’altra serie di pit stop, gli ultimi giri ci riservano un duello muscolare tra i due marpioncini della F1 di oggi, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Al 51esimo giro, Vettel ha circa due secondi sul britannico che martella duro. Le Ferrari intanto precipitano sempre più verso l’abisso. Il ritmo di Alonso è circa 3, 4 secondi più lento dei leaders, un’enormità. Verrebbe la voglia di dire ‘concentriamoci sulla vettura 2013’ nemmeno 2012.
I due leaders galoppano che è una bellezza vederli. Hamilton recupera ancora un po’, portandosi sugli scarichi della RB7 di Vettel. Schumacher, il re di Barcellona, assiste gioioso al duello spaziale tra i due. Una comunicazione via radio dal box suggerisce ad Hamilton di azionare il pulsante blu (quello del viagra plus??) mentre le scarpe degli ingegneri Red Bull sul muretto tremano per la paura.
Ma Vettel non sbaglia un colpo, non un’incertezza, non una sbavatura. I due sono al limite, dispongono di monoposto entrambe ottime. Probabilmente sarebbero riusciti oggi anche ad autodoppiarsi se soltanto la gara fosse andata avanti per un altro po’.
I due piloti arrivano sul traguardo quasi in parata con Vettel che vince di soli 6 decimi. Terzo posto per Button. A punti anche Alonso, le due Mercedes, Heidfeld e le due Sauber. Massa è costretto al ritiro per un problema al cambio. Fra 7 giorni si correrà a Monte Carlo. Lì i giochi dovrebbero essere ancora più aperti. Anche per la Ferrari, si spera