Realizzare che al termine del GP della Malesia di F1 Fernando Alonso è primo nel mondiale con 35 punti è un’impresa mica da ridere, persino più difficile di quella compiuta oggi dal 30enne pilota asturiano. Partiamo dal dato di fatto: Alonso, a bordo di una monoposto ancora tappata e poco prestazionale, li ha purgati tutti. Ha purgato le due corazzate della McLaren, e le opache Red Bull e tutto il resto della banda.
Li ha purgati tutti perché – sotto la pioggia – ci ha messo l’anima ed il cuore. Certamente senza questo mini diluvio universale le cose probabilmente sarebbero andate diversamente; il finale sarebbe stato molto più amaro. Ma la pioggia è arrivata in soccorso della Ferrari nella giornata del weekend malese più importante. L’altro aiuto determinante è venuto da Sergio Perez, detto il “Checo”, pilota di una Sauber in stato di grazia nonché pilota che orbita intorno alla famiglia Ferrari.
Al 49esimo giro infatti il messicano aveva acciuffato Alonso e si stava preparando alla zampata quando è incappato in un lungo che gli ha fatto perdere secondi preziosi. E Fernando ha potuto blindare il 28esimo successo in carriera. Sul podio è salito anche Lewis Hamilton (McLaren).
GP Malesia, cronaca della gara con i fatti salienti:
Tutti i teams scrutano attentamente i radar del meteo ed il cielo sempre più minaccioso: a pochi minuti dall’inizio della gara, la pioggia è data per imminente. Paul Hembery già pronto sulla griglia con l’ombrello. La prima piccola sorpresa già durante il giro di ricognizione con De la Rosa (HRT) che resta inchiodato sulla sua posizione.
Partenza. Scattano bene le due McLaren, male Schumacher: il tedesco della Mercedes perde subito un paio di posizioni e poi viene toccato da Romain Grosjean (Lotus). Entrambi finiranno in testacoda e perderanno tempo prezioso. Ugualmente anche una Williams finisce in testacoda.
Intanto Sergio Perez, che partiva nono dalla griglia, fa l’azzardo, rientrando al box per montare le full wet. E l’azzardo pagherà! I primi 5 piloti della classifica sono: Hamilton, Button, Webber, Vettel e Alonso.
Giro 1. La pioggia si fa davvero consistente.
Giro 2. Le McLaren sembrano volare: il giro più veloce è infatti per Hamilton.
Giro 3. Massa si ferma al box per montare le full wet mentre il caotico Grosjean finisce prematuramente la sua gara nella ghiaia.
Giro 4. Sosta anche per Button ed Alonso. Rientrando il britannico bastona subito Schumacher ancora in pista con le slicks.
Giro 5. Molti top driver vanno al box per il cambio gomme. Tra questi citiamo: Hamilton, Webber, Vettel, Rosberg, Raikkonen e Schumy. Hamilton viene punzecchiato da Button mentre Perez taglia una via di fuga.
La safety car entra in gioco vista l’intensità della pioggia. Un attimo prima via radio, Button era stato chiaro: “It’s like a lake, è come un lago”. Un attimo prima dell’interruzione, dietro le due McLaren c’era appunto Perez poi Webber, Alonso e Vettel che si era liberato Vergne con un po’ di difficoltà.
Giro 8. Sventola la bandiera rossa sulla pista e questo significa interruzione della gara con una nuova partenza da programmare. I meccanici cominciano ad allestire speciali tendoni sulla griglia; alcuni si calpestano a vicenda nella fretta di raggiungere la griglia prima possibile. Un grande (quanto fragile) sorriso di Karthikeyan ci ricorda che l’HRT è momentaneamente al decimo posto.
Giro 9. Alle 17:15 locali (le 11:15 italiane) riprende la corsa dopo che la safety car ha imboccato la via dei box. Narra la leggenda che Button abbia mangiato pasta al pomodoro durante la sosta.
Giro 12. Viene inflitto un drive through a De la Rosa perché i suoi meccanici si sono attardati troppo sulla pitlane.
Giro 13. Alonso svernicia Webber che poi lotta con Vettel.
Giro 14. Cambio gomme per Hamilton, Alonso, Webber e Massa. E qui la mazzata per il britannico è notevole visto che il cambio Ferrari è fulmineo mentre Lewis alla ripartenza indugia: lo spagnolo è davanti.
L’altra mazzata per la McLaren riguarda Button che eccede nell’impeto (strano) e sbriciola l’ala anteriore in mille pezzi contro l’HRT di (uno a caso) Karthikeyan.
Giro 15. Button è costretto a rientrare per sostituire anche il musetto danneggiato e questo richiederà troppi secondi. Alonso è già balzato davanti; dietro a lui ecco Perez, Hamilton, Rosberg e Vettel.
Giro 18. Ricciardo (Toro Rosso) svernicia prima Senna (Williams) e poi Kobayashi (Sauber).
Giro 22. Vettel si libera finalmente del “tappo” Rosberg mentre Alonso comincia a spazzolare la pista, segnando un giro veloce.
Giro 23. Kimi su Rosberg alla fine del rettilineo ed è 5°.
Giro 24. Alonso-Bombardino che sforna il terzo giro. Altra sosta per Button. Webber ha la meglio su Rosberg facilmente.
Giro 25. Massa arriva lungo e viene infilzato da Di Resta.
Giro 26. Rosberg effettua il suo cambio gomme; Massa lo esegue al giro successivo.
Giro 29. Kobayashi sorpassa Schumy facilmente.
Giro 32. Perez (2°) comincia a rosicchiare strada ad Alonso man mano che la pista si asciuga.
Giro 34. Ancora un giro veloce per Perez mentre Button in rimonta supera Massa.
Giro 35. Perez comincia a fare davvero paura alla Ferrari: adesso si trova a soli 3.9s.
Giro 38. Perez a soli 1.6s da Alonso.
Giro 39. Slicks anche per Webber e Alonso (solo al giro successivo). Perez va al comando della gara.
Giro 40. Gomme da asciutto anche per Raikkonen e Vettel.
Giro 41. Sosta anche per il leader Perez. Hamilton indugia nella ripartenza dal box.
Giro 43. Alonso è nettamente più lento del messicano anche con le slicks. Perez recupera anche due secondi al giro!
Giro 48. Vettel ha un contatto con – uno a caso – Karthikeyan e fora la posteriore sinistra. Rientra al box per sostituire le gomme.
Giro 48. Perez bracca da vicino Alonso e comincia a studiarlo.
Giro 49. Quando meno te lo aspetti, Perez arriva lungo e perde qualche secondo; Alonso è salvo.
Giro 55. Il motore di Maldonado si mette a fumare, obbligandolo al ritiro.
Giro 56. La gara termina con il trionfo di Alonso davanti ad uno scatenato Perez. Terzo Hamilton che precede Webber, Räikkönen, Senna, Di Resta, Vergne, Hulkenberg e Schumacher