Saranno Torrita di Siena e Chiusi a rappresentare la provincia di Siena alle finali italiane dei titoli di Seria “A” e “D” del Gioco del Pallone col Bracciale in programma sabato 8 e domenica 9 ottobre allo Sferisterio delle Cascine di Firenze. Nelle due giornate si sfideranno squadre toscane, piemontesi e marchigiane dalla tradizione antichissima come Firenze, Monte San Savino, Vignale (AT), Valle del Tosco (LU), Mondolfo (PU) e appunto Torrita di Siena e Chiusi.
Il gioco consiste nel respingere da una metà all’altra del campo un pallone usando al posto della racchetta un bracciale. Questo strumento è costituito da un manicotto ricavato da un unico pezzo di legno di sorbo. È scavato all’interno in maniera corrispondente al polso del giocatore e ha dei fori cilindrici in cui vanno a connettersi delle punte di corniolo lateralmente a contatto tra loro. Il pallone, che pesa circa tre etti e mezzo, un tempo era costruito esternamente con spicchi, cuciti insieme, ricavati dalla pelle più dura della vacca mentre la camera d’aria si ricavava utilizzando la pelle più morbida dello stesso animale. Oggi i palloni, pur conservando le antiche caratteristiche, vengono costruiti con tecniche e materiali moderni.
‘La Toscana fu una delle culle di questo sport e l’attrezzo utilizzato si chiama, infatti, “bracciale toscano” – spiegano Paolo Malacarne, assessore allo sport del Comune di Torrita di Siena e Chiara Lanari, assessore al Sistema Chiusipromozione del Comune di Chiusi – La Valdichiana in particolare nell’800 ha espresso in questa disciplina non solo alcuni tra i più grandi campioni a livello nazionale ma anche i migliori artigiani che costruivano i bracciali. In molti Comuni della Valdichiana esiste ancora nei pressi delle mura che contornano i centri storici una piazza chiamata “Gioco del Pallone” e la gente non sa che con il termine “pallone” non si intende lo sport del calcio, ma l’antico gioco del Pallone col Bracciale, che è parte integrante della storia, della tradizione e della cultura della nostra terra’. Questa antica pratica sportiva, che cominciò ad affermarsi in Italia già a partire dal XVI secolo, per più di quattro secoli è stato il protagonista indiscusso degli sport sferistici nella penisola italiana, fino a toccare nel XIX secolo i vertici massimi del consenso e della popolarità divenendo quindi un elemento unificante e rappresentativo della nuova nazione italiana in qualità di sport nazionale. Si racconta che per una partita di pallone col bracciale il 21 luglio 1849 le truppe di Giuseppe Garibaldi, in marcia verso Venezia dopo la caduta della Repubblica Romana rischiarono di essere catturate a Castiglion fiorentino mentre assistevano ad una sfida tra i giocatori locali e quelli di Monte San Savino. La grande popolarità del “gioco del pallone” non era originata solo dalla passione sportiva: attivissimo era il giro delle scommesse e le puntate potevano raggiungere cifre molto alte
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