In occasione del derby Cortona – Montecchio, dopo aver sentito l’allenatore degli arancioni Claudio Giulianini abbiamo voluto fare quattro chiacchiere anche con il mister del Montecchio, Andrea Sussi, ex calciatore di innumerevoli squadre dalla Serie A alla Serie C2, ed ancora in attività con la squadra della Valdichiana.
Andrea Sussi: una carriera da calciatore infinita e a 38 anni ancora calchi i campi di gioco. Possiamo definirti uno zingaro del calcio?
Senza ombra di dubbio! Ho girato tantissime squadre in tutta Italia e ad Arezzo e a Perugia ci sono ritornato. Quindi, compresi i ritorni, posso dire di aver militato in 17 squadre.
Certe volte è bello mettere le radici in qualche posto, ma l’aver girato così tanto mi ha dato grande soddisfazione, perchè ho avuto modo di conoscere tante nuove realtà, tante culture, tante usanze che mi hanno arricchito dentro.
Tu in campo hai sempre dato il massimo! La grinta che avevi da giocatore riesci a trasmetterla anche in questa tua nuova veste?
Indubbiamente ci provo, ma quello che mi fa enormemente piacere è che i ragazzi seguono alla lettera tutti i miei dettami, fanno tutto ciò che gli dico e questo è motivo di grande soddisfazione.
Qual’è la differenza fra l’essere giocatore e l’essere allenatore?
Ad essere allenatori c’è una sofferenza maggiore. Quando si vede la propria squadra in difficoltà dal bordo del campo, la sola cosa che si vuol fare è quella di entrare e anche quest’anno, nonostante la veste di allenatore, sono entrato diverse volte.
Fra tutte le squadre in cui hai giocato, in quale vorresti tornare come allenatore e con quale, invece, non vorresti avere più niente a che fare?
Sinceramente mi sono trovato bene in tutte le squadre in cui ho militato e credo di aver lasciato un buon ricordo dappertutto. Come allenatore mi piacerebbe fare carriera a Bologna, una bella piazza, tranquilla, dove ti lasciano lavorare bene.
Qual’è stata la tifoseria più appassionata con cui hai avuto a che fare?
Le tifoserie del meridione sono quelle maggiormente “accalorate”. Voglio ricordare un episodio di quando ho giocato nella Reggina nella stagione 1998/99. La squadra era partita per salvarsi e nelle prime giornate di campionato allo stadio non venivano più di 3000-4000 persone. Poi la squadra ha iniziato ad ingranare e a lottare per la promozione. All’ultima giornata, con il Torino, c’erano 25000 spettatori e ottenemmo la prima storica promozione in serie A. Ma poi potrei dire Arezzo, Perugia, Catanzaro, il Genoa che, anche se è più a nord, non si può certo dire che sia fredda.
Veniamo all’attualità: purtoppo il Montecchio non è partito benissimo e non si trova in acque tranquille. Quali sono, secondo te, i motivi?
Sono tanti! Dall’essere una squadra in gran parte rinnovata, all’aver perso dei punti immeritatamente come a Pratovecchio, all’essere molto giovane e, quindi, ancora in fase di evoluzione, per finire con i tanti, troppi infortuni. Però ci sono le basi per fare bene, sto lavorando con un bel gruppo.
Domenica c’è l’attesissimo deby con il Cortona – Camucia: come lo affrontate, com’è la condizione della squadra?
Il morale è buono, anche se purtroppo non riusciremo a recuperare nessuno degli infortunati. Il solo che rientra, da una squalifica, è Ponticelli.
Pensi che possa essere proprio Ponticelli l’uomo in più?
Il rientro di Ponticelli è importante, ma, come ho detto prima, ho tanti giocatori validi su cui so di poter sempre contare.
Recuperando tutti gli infortunati, dove pensi possa arrivare la squadra?
Ho detto ai ragazzi di non pensare a questo. Bisogna giocare domenica dopo domenica e poi si vedrà. A dicembre inizieremo a tirare le prime somme.
Domenica è il tuo compleanno, cosa vorresti per regalo?
Vorrei che la squadra continuasse a giocare come ora e, magari, fare anche qualche punto…
Ringraziamo Andrea Sussi per la disponibilità, è davvero una persona molto piacevole. Gli facciamo tanti auguri per il suo compleanno e per una carriera da allenatore che gli possa regalare tante soddisfazioni.
Qui di seguito voglio ricordare, in sintesi, le squadre professionistiche in cui l’attuale mister del Montecchio ha militato: Arezzo, Cesena, Spal, Ascoli, Perugia, Reggina, ancora Perugia, Salernitana, Genoa, Brescia, Ternana, Ancona, Bologna, Catanzaro, Avellino, una terza volta Perugia, ancora Arezzo, per chiudere la carriera ad Olbia, per un totale di 408 presenze, 7 reti e, come giustamente tende a precisare il diretto interessato, numerosi assist.
Stefano ” Steve Bookie ” Bertini