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Bartemucci terzo alla 24 ore del Montello consolida il primo posto nel Campionato Italiano UltraCycling

“Mai sottovalutare una UltraCycling!”. Ce lo dice il nostro Andrea Bartemucci all’indomani di un’altra impresa ciclistica davvero non da poco.

Alla 24 ore del Montello il ciclista d’acciaio cortonese ha infatti conquistato un ottimo terzo posto, certo frutto di fatiche superiori alle previsioni. La gara si svolgeva su un circuito di 33,3 km, da ripetere per 24 ore cercando di coprire la maggiore distanza possibile.

Il circuito era molto insidioso: alle massacranti salite delle precedenti imprese di Bartemucci  faceva spazio stavolta una serie di falsipiani e saliscendi: a ogni accenno di lieve discesa, che inevitabilmente incoraggiava i ciclisti a spingere sui pedali, seguivano strappi di 200/400m capaci di “tagliare le gambe” anche ai più allenati . Seguiva poi una salita a gradoni di ben 11 Km, anch’essa difficile da interpretare. “Non sapevo mai se era più giusto prenderla tutta piano o approfittare della velocità che si guadagnava su ogni gradone” ci racconta Bartemucci confermandoci che la gara, oltre che faticosa, era un vero rompicapo.

Dopo i primi 300km percorsi alla significativa media di 30 Km/h la fatica e una imperfetta gestione del cibo hanno preso campo, costringendo il cortonese a dover affrontare vari momenti di crisi.

“Alle 4 di notte pensavo di fermarmi definitivamente, ma il pensiero è tornato al campionato”. Bartemucci guida infatti la classifica del campionato nazionale di UltraCycling e, trovandosi terzo e di fronte al suo più diretto inseguitore nella lotta per il titolo nazionale, ha trovato le forze per tenere duro.

“Sono rimontato in bici, anche se con la nausea , mi sono forzato a mangiare e ho ripreso un buon ritmo. L’ultimo giro è stato ricco di adrenalina e infatti anche uno dei più veloci”.

Risultato finale, come detto, un terzo posto con oltre 600km percorsi e un dislivello complessivo di 7200 metri.

Due settimane prima di questa gara Bartemucci aveva ben figurato nel Tour du Mont Blanc, 330km e 8000m di dislivello chiusi in appena 14 ore. “Il bello di quella gara è stato la bellezza del paesaggio. È stata un’esperienza bellissima pedalare intorno al monte tra Francia svizzera e Italia” ci racconta Andrea “Gli ultimi 90km li ho dovuti affrontare sotto una pioggia torrenziale e con il cambio rotto,ma sono riuscito ad arrivare comunque”

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