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Arancioni, lo stato delle cose. Intervista doppia a Testini e Palazzini

Dopo l’accesissimo derby col Foiano e prima della prossima trasferta di Terranuova, Mister Testini ed il Capitano Alessandro Palazzini dicono la loro sul momento degli Arancioni.

_ Enrico, è arrivato il primo punto casalingo dopo una buona prestazione col Foiano in un derby che non tornava da un po’ di anni.

_ Col Foiano era un derby particolarmente sentito sia per la sua tradizione sia per il momento non ottimale delle due formazioni che arrivavano da alcuni passi falsi. Abbiamo iniziato un po’ contratti, ma non abbiamo sofferto troppo l’avversario, siamo andati sotto su calcio piazzato di Monaci, sempre un talento puro, abbiamo sbandato fino all’intervallo, ma nella ripresa abbiamo reagito e riorganizzato le idee, raggiungendo un meritato pareggio.

_ La classifica resta non buona, ma la squadra ha dato segnali di ripresa, soprattutto nel secondo tempo.

_ Il punto ottenuto cambia poco la nostra classifica, ma ci sono ancora ventiquattro partite da giocare e noi dobbiamo migliorare le nostre prestazioni, il nostro spirito. I punti saranno una conseguenza di questo. Un secondo tempo di carattere contro una grande come il Foiano può e deve darci convinzione.

_ Come in tutti i derby, c’ è stato qualche episodio arbitrale discusso: un fallo su Dai Prà dopo tre minuti in area di rigore, una mancata espulsione del giocatore del Foiano sia sul rigore del nostro pareggio che qualche minuto dopo, mentre loro hanno protestato sul nostro rigore. Cosa ti senti di dire al riguardo?

_ Gli episodi “ discussi “ ci sono in ogni gara e domenica non è stata una gara semplice da arbitrare: dopo tre minuti, Dai Prà è stato travolto in uscita da Liberali dopo aver tentato il pallonetto, decisione difficile. Poco dopo, ancora Dai Prà è stato fermato a tu per tu con Liberali per un fuorigioco che le immagini hanno confermato essere inesistente, come sospettavo. Poi c’è stato il rigore a nostro favore, dubbio, dove ancora Dai Prà ha trovato un contatto con Fabbrini che, già ammonito, non ha subìto la seconda ammonizione, cosa che si è ripetuta due minuti dopo quando ha interrotto in modo scomposto una nostra ripartenza. Tutte situazioni al limite, molto difficili da interpretare.

_ Finalmente, un buon pubblico. Tanti da Foiano, ma tanti anche da Cortona. Forse, si è capito che in questo momento non facile la squadra ha bisogno di essere sostenuta, non ignorata o criticata.

_ Domenica c’erano circa 300 spettatori e giocare davanti ad una simile cornice è più stimolante. La nostra Juniores ci è stata vicina e la cosa ha fatto enorme piacere a me ed ai ragazzi, anche il Settore Giovanile si è fatto sentire ed era presente un buon numero di sostenitori, di cui in questo momento abbiamo molto bisogno.

_ L’infortunio di Bianconi. Si sa quanto tempo dovrà stare fuori? Oltre lui, per domenica com’è la situazione?

_ Bianconi ha una brutta distorsione alla caviglia, sembrano scongiurati danni seri ai legamenti, quindi dovrebbe recuperare seguendo una terapia conservativa. Purtroppo, ci vorrà ancora del tempo, difficile da quantificare. Anche Guerri, fuori da inizio stagione, resterà ancora per un po’ ai box. Sono usciti malconci dal derby anche altri giocatori, ma credo possano essere recuperati con le cure attente dei nostri fisioterapisti Mancini e Del Pulito.

_ Alessandro Palazzini, ormai una bandiera del Cortona Camucia. Ci vuoi dire da quanto tempo militi negli Arancioni e da quanto ne sei il Capitano?

_ Questo è il quarto Campionato in Arancione, il primo in Prima Categoria, concluso con la vittoria dei play – off, gli altri in Promozione. Da subito ho avuto il piacere e l’onore di esserne il Capitano.

_Qual’è la partita che ricordi con maggior piacere e quella che, invece, vorresti dimenticare?

_ Ci sono tantissime partite che ricordo con piacere: Manciano – Cortona, finale play – off di Prima Categoria giocata sul neutro di Piancastagnaio, conclusa 4 – 1 dopo i tempi supplementari, dopo aver subìto l ‘ 1 – 0 ed essere riusciti a pareggiare solo negli ultimi minuti. Una che, invece, vorrei dimenticare è, la finale play – off dello scorso anno con l’Audax Rufina per 3 – 0, ferita ancora fresca.

_ Quando ti sei reso conto che avresti potuto fare il calciatore?

_ Onestamente, tutti i miei ricordi sono già col pallone fra i piedi, quindi quella di giocare è sempre stata una grande passione. Ho da sempre dato moltissima importanza al calcio, fin dai tempi del Settore Giovanile a Siena, ma la mia passione è tale che in un modo o nell’altro avrei trovato sicuramente il modo di divertirmi in una categoria o nell’altra.

_ Pensi di chiudere la tua carriera qui a Cortona?

_ Non saprei, non ho ancora pensato al momento in cui appenderò gli scarpini al chiodo, molto dipenderà dalle risposte del fisico e dalla voglia e la passione. Quando non mi divertirò più o quando andare al campo ad allenarsi diventerà una fatica, sarà il momento di smettere di calcare i campi da gioco. Smettere a Cortona sarebbe sicuramente bellissimo, dipenderà da molti fattori, che non dipendono solo da me … vedremo.

_ Veniamo alla stagione attuale: cosa pensi che non sia andato in queste prime sei partite?

_ L’inizio di stagione non è stato semplice e quando le cose non vanno, dipende, come sempre, da molti fattori. Ci sono stati alcuni addii importanti ( Pelucchini, Filosi, Tori, Beoni e Casini su tutti ), che sono stati sostituiti da ragazzi di enorme qualità, ma sicuramente con minore esperienza, quindi ci sta una partenza con alcune difficoltà in più. Poi, dobbiamo migliorare l’attenzione difensiva e la cattiveria in fase offensiva; ma, guardando gli allenamenti ogni giorno, sono sicuro che gli strumenti per migliorare ci siano tutti e le nostre capacità verranno fuori.

_ Tanto, qui non ci sente e legge nessuno: ma cosa pensi realmente del Mister? J

_ Ho moltissimo rispetto del Mister, sia a livello personale che umano; sono sette anni che lo seguo. Abbiamo trascorso insieme tre anni a Terontola e quattro a Cortona. Quello che ci accomuna è la stessa visione del calcio, fatto di sacrificio, impegno ed organizzazione. In più, ha avuto il merito di “ inventarmi “ centrocampista di inserimento, ruolo che negli ultimi anni mi ha dato moltissime soddisfazioni. Unico difetto, la sua fede juventina ( sicuro che sia un difetto ? N.d.r )

Stefano Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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