Vorrei fare una riflessione sulla “Bomba d’acqua” che ha colpito le frazioni di Terontola e Riccio nel pomeriggio di martedì 12 giugno, provocando danni ingenti alla rete viaria, allagamenti e disagio agli automobilisti.
Il mio contributo sarà quello di un semplice cittadino che si è confrontato con il problema perché proprietario di un immobile sulla strada che dal Bivio del Riccio porta a Terontola Alta – Tuoro,
Questa casa rappresenta il sogno della mia vita perché è circondata da un piccolo pezzo di terra al quale penso di dedicarmi con assiduità una volta andato in pensione.
Ho sempre abitato in un condominio ed ignoravo le urgenze e le emergenze della campagna.
Il precedente proprietario mi aveva raccomandato di tenere in ordine un fosso che divide la mia proprietà da un oliveto.
Ho imparato ad utilizzare un decespugliatore e, prima della stagione autunnale, ho provveduto a rimuovere piante ed erbacce sul mio versante ed anche su quello del vicino.
Due grandi canneti sul versante opposto del fosso avrebbero reso problematico il deflusso dell’acqua in occasione di abbondanti precipitazioni. Si trovavano nella proprietà del vicino e l’ho contattato per rimuoverli senza alcun risultato. Mi sono rivolto ai Vigili Urbani che mi hanno indirizzato all’Ufficio Ambiente, nei pressi del Mattatoio Comunale, dove, devo dire, ho trovato grandissima disponibilità.
Mi hanno spiegato che la manutenzione di quel Fosso denominato della “Bucaccia” compete al Consorzio di Bonifica ma io, negli ultimi cinque anni, non ho visto effettuare nessun intervento.
Hanno disposto un sopralluogo e, in data 13 novembre, hanno chiesto al Consorzio di Bonifica di provvedere a rimuovere i canneti.
Dal momento che, a distanza di un mese, nulla era stato fatto hanno reiterato la richiesta al Consorzio fino al raggiungimento dell’obiettivo: i due canneti sono stati finalmente rimossi.
Temevo che il maltempo e le piogge della stagione invernale avrebbero potuto arrecare gravi danni alla mia casa. Dal fosso ostruito l’acqua sarebbe uscita con forza ed avrebbe allagato l’intero piazzale.
La Bomba d’acqua che ha colpito Terontola e il Riccio non è assimilabile ad un Tornado o ad un Uragano ma è stata soltanto una precipitazione molto abbondante.
Quel fosso insignificante e sempre asciutto era diventato un torrente impetuoso che travolgeva ogni ostacolo.
Non oso pensare cosa avrebbe prodotto se fosse stato anche parzialmente ostruito: i canneti sono nel frattempo ricresciuti senza interessarlo completamente, molte canne sono state strappate e piegate dall’acqua.
Non sono soltanto un cittadino ma anche una persona con un impegno politico e civile.
Ho il compito di segnalare le cose che non vanno ma, soprattutto, di trovare soluzioni e dare risposte alle urgenze del territorio.
Non possiamo ricordarci di avere un Consorzio soltanto quando andiamo a pagare il bollettino postale di fine anno.
Come vengono utilizzate quelle risorse?
Viene monitorato attentamente e costantemente lo stato dei fossi e dei corsi d’acqua del nostro Comune?
A chi compete la sorveglianza e con quale criterio vengono stabiliti gli interventi e la loro priorità?
Dell’incuria e dell’abbandono del territorio fanno le spese i cittadini.
Il territorio regionale è diviso attualmente in 6 Comprensori di Bonifica affidati a 6 Consorzi associati ad ANBI Toscana (Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni), che sostituiscono tutti gli altri enti che, in precedenza, avevano funzioni di bonifica: 41 Comprensori affidati a 13 Consorzi di Bonifica toscani, 7 Consorzi di Bonifica interregionali, 13 Unioni dei Comuni (già Comunità Montane).
Da una velocissima ricerca sulla rete ho imparato a conoscere gli ambiti territoriali dei Consorzi e credo che il superamento di tanti Enti avrebbe dovuto produrre costi minori, minore burocrazia, più efficienza, almeno sulla carta.
I risultati, però, al momento sono inesistenti: due ore di pioggia hanno provocato disastri inenarrabili e fa sorridere la richiesta di “Stato di calamità naturale avanzata dall’Amministrazione Comunale alla Regione Toscana.
La vera “Bomba”, una bomba ad orologeria incombente ed insidiosa, è l’incuria, la vera calamità è la burocrazia: dobbiamo imparare a conoscere il territorio e a garantire una manutenzione corretta ed assidua.
Mauro Turenci
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