Politica

Tragedia di Camucia: commenti e reazioni dopo la morte dell’operaio 56enne

Riuniamo in questo spazio tutto il materiale giunto alla nostra redazione a seguito della tragica morte dell’operaio 56enne a Camucia.

Coob: vicinanza e sostegno alla famiglia del lavoratore e attesa delle indagini della magistratura
A seguito dell’incidente occorso nel tardo pomeriggio di oggi,  il primo pensiero di Coob va al lavoratore Giancarlo Andreoni, che è deceduto. Pensiero   ma anche azione: non solo condoglianze e vicinanza alla famiglia, quindi, ma anche l’impegno a sostenerla in questo drammatico momento.
Coob attende lo svolgimento delle indagini da parte della magistratura in merito all’incidente che si è verificato a Camucia.
Il consorzio conferma che la sicurezza sul lavoro e quindi la salute e la vita dei propri soci sono la priorità assoluta. Non a parole ma con la formazione professionale che viene messa in atto al momento dell’assunzione e nei periodi successivi.

Sei Toscana
Sei Toscana è profondamente addolorata per la tragedia accaduta ed esprime le più sentite condoglianze alla famiglia dell’operatore deceduto. Attendiamo l’esito degli accertamenti che sono in corso a cura delle autorità competenti al fine di appurare la dinamica esatta dell’evento.

 

PD cortonese sull’incidente sul lavoro a Camucia
«Cordoglio e impegno affinché sia fatta luce sull’incidente»

Nel tardo pomeriggio di ieri, nell’area di conferimento rifiuti di Camucia, ha perso la vita a causa di un incidente  Giancarlo Andreoni, operatore di  SEI Toscana. Questa tragedia ci lascia atterriti e senza parole.
Il Partito Democratico di Cortona si stringe attorno alla famiglia e dichiara il proprio impegno affinché venga fatta luce sulla dinamica dell’incidente e si verifichi che siano state rispettate le procedure per la sicurezza sul lavoro. Quella di Andreoni è l’ottava “morte bianca” in provincia dall’inizio dell’anno, la terza nel solo mese di ottobre: non è possibile, in una Repubblica “fondata sul lavoro”, accettare che ci siano dimenticanze o errori nella gestione della sicurezza dei luoghi di lavoro.
PD Cortona

Cgil: “la sicurezza sul lavoro non si crea con la burocrazia ma con una cultura diffusa e con controlli costanti ed efficaci”
“Attendiamo comportamenti conseguenti da parte delle istituzioni locali e dalla categorie economiche”
“Dobbiamo capire e agire meglio. Gli ultimi infortuni mortali sul lavoro, quelli all’Archivio di Stato e a Camucia, evidenziano che quanto è stato fatto finora non è sufficiente. La tutela della salute e della vita di chi lavora è un tema che deve essere affrontato meglio, senza rassegnazione,    senza disimpegni, senza scarico di responsabilità da un soggetto all’altro. Bisogna prendere atto  – commenta  Alessandro Mugnai,  Segretario della Cgil –  che le norme e le disposizioni riempiono gli archivi ma non svuotano le camere mortuarie. Occorre una svolta”.
Mugnai  indica un percorso: “nei giorni scorsi    c’è stata una prima riunione interlocutoria in Prefettura. Bene il comportamento della Prefetta Palombi e del Presidente della Camera di Commercio, Sereni. Vorremmo osservare azioni fattive da parte anche di Comuni e categorie economiche. La domanda è naturale: la vita dei lavoratori è solo un problema dei sindacati e del Prefetto? E’ quindi un problema sindacale o di formale rispetto delle regole oppure è il grande tema, etico e imprenditoriale, di questi anni? Ed è la domanda che giriamo a tutti: istituzioni, categoria economiche, Usl, Inps, Inail e tutti gli altri organi ispettivi”.
Aggiunge  Giulia Da Mario, Segretaria della Fp Cgil: “non vogliamo e non possiamo entrare nel merito della tragedia di Camucia: attendiamo l’esito delle indagini della magistratura e porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia alla quale siamo vicini. Siamo di fronte al terzo infortunio mortale nella nostra categoria negli ultimi mesi. Ribadiamo che si deve porre maggiore attenzione al tema della sicurezza da parte sia delle istituzioni sia dei datori di lavoro insieme alle organizzazioni sindacali. Questo accaduto conferma sempre di più la nostra richiesta di avere una formazione adeguata, in particolar modo per quegli addetti che lavorano in appalto”.
La Cgil, assieme a Cisl e Uil in un quadro di fondamentale unità sindacale, chiede che il “tavolo” presso la Prefettura sia stabile e partecipato. “Ci devono essere tutti perché i primi temi da affrontare sono quelli della formazione e dei conseguenti controlli  – conclude  Mugnai.  Il primo non può essere vissuto come una fastidiosa perdita di tempo ma come una prioritaria attività aziendale finalizzata alla nascita, finalmente, di una diffusa cultura della sicurezza. Non devono essere solo le norme a guidare il comportamento dei lavoratori ma la piena e totale consapevolezza di ogni possibile rischio durante il lavoro. E, secondo tema, l’impresa che non fa formazione nel modo giusto deve essere sanzionata perché la sua disattenzione o, peggio, la sua deliberata sottovalutazione diventa un comportamento criminale che mette a rischio la vita dei lavoratori. I controlli    da parte degli organismi ispettivi non devono essere quindi casuali ed episodici ma costanti e per tutti. Costi quello che costi: non accettiamo più giustificazioni del tipo mancanza di personale. Tutti dicono che la vita non ha prezzo. Ebbene, tutti si comportino di conseguenza”.

UGL: Ennesima tragedia! Oggi un’altra vittima, un’altra morte bianca.
Questa volta è successo vicino ad un compattatore dei rifiuti in provincia di Arezzo e precisamente nel Comune di Cortona. Giancarlo aveva 56 anni e lavorava per una cooperativa che svolgeva servizi per Sei Toscana.

A denunciare l’ennesima morte Bianca sul lavoro, è il Sindacato UGL delle province di  Arezzo, Livorno, Grosseto e Siena nelle persone dei rispettivi Segretari Generali, Turcheria, Nigro, Bogi e Boscagli.

Aldilà dell’esprimere la dovuta vicinanza alla famiglia della vittima, non possiamo non rilevare che la maggior parte degli incidenti coinvolgono proprio personale di ditte dell’indotto.

Per questo motivo, come UGL, riteniamo che proprio per queste realtà occorra maggiore attenzione e garanzie di sicurezza e normativa ad hoc. Tra l’altro l’Azienda Sei Toscana proprio  in questi mesi, a fronte di 400 esuberi generati a nostro avviso da una gestione “leggera” da parte aziendale ma anche sindacale, sta valutando di affidare servizi a cooperative .

Scelta che UGL ha contestato dal primo momento, in quanto preoccupata del futuro dei Lavoratori sia sul piano economico ma soprattutto sulla piano della Sicurezza, materia molto a Cuore al nostro Sindacato.
Purtroppo siamo spettatori da fuori in quanto dopo tre incontri qualcuno non ci vuole al tavolo delle trattative, per il futile motivo di non essere firmatari degli accordi, ma di fronte ad uno scenario del genere poco importano gli accordi.
Comunque saremo presenti con il nostro rappresentante RSU Andrea Rabiti e garantiremo quindi la massima vigilanza su cosa firmeranno gli altri.

Dal canto nostro siamo molto preoccupati sia per il metodo scelto per l’individuazione di chi sarà assunto, ma soprattutto per le condizioni normative e di sicurezza che dovranno essere  garantiti a prescindere.

Spesso (concludono i sindacalisti UGL) chi lavora nelle aziende dell’indotto viene considerato di serie B ed è il primo a subire le ripercussioni se ci sono riduzioni di organico.

 

UGL Arezzo  – Marco Turcheria

Ufficio Stampa

In ossequio al "riceviamo e pubblichiamo" diamo spazio a tutte le associazioni, enti, partiti, comitati, società sportive e soggetti attivi del territorio, pubblicando i materiali inviati dai loro Uffici Stampa

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