Giovedì 23 Maggio, alle 18,30 sotto le Logge del Teatro Signorelli, si svolgerà l’incontro dei candidati di Cortona Civica con Tito Barbini, ex sindaco di Cortona, politico, autore di numerose opere letterarie, viaggiatore e fine intellettuale cortonese.
Si dialogherà di Cortona, di com’era e di come può essere riprogettata.
Non sarà una banale operazione “nostalgia”. Bensì un’analisi sulle strategie e politiche che portarono Cortona negli anni ’70 a essere protagonista e anticipatrice di azioni e scelte di cui tuttora i cittadini beneficiano.
Politiche lungimiranti e coraggiose: la salvaguardia e tutela del cono cortonese, prima ancora della legge Galasso, (legge dell’8 agosto 1985); chiusura del traffico di parte del Centro Storico, che provocò in principio il rifiuto da parte dei commercianti e di alcuni cittadini, ma i cui effetti e benefici si rivelarono palesemente negli anni successivi; politiche culturali e partnership internazionali, dall’amicizia con Mitterrand alle relazioni con Athens e la sua Università che portarono Cortona da cittadina di provincia a Città internazionale. Su questo spirito si mossero anche le successive amministrazioni, perché da quelle sane radici nacquero i principi e valori su cui Cortona ha costruito il suo ruolo nel Mondo.
Parteciperanno e interverranno all’incontro anche altre importanti figure politiche del passato e del presente, a testimonianza che che in questi 73 anni, Cortona è stata traino politico e sociale di un’intera vallata e non solo.
Tutti i cittadini sono inviati a partecipare ed intervenire.
TITO BARBINI
Sindaco di Cortona dal 1970 al 1980, poi presidente della provincia di Arezzo. Eletto consigliere regionale nel maggio 1990, ha ricoperto gli incarichi di assessore alla sanità, all’urbanistica e all’agricoltura nella Giunta Regionale della Toscana. È stato segretario della Federazione aretina del PCI e membro del Comitato centrale dello stesso fino al XIX congresso del 1990.[1]
Amico personale di François Mitterrand, nel 2004 ha interrotto la sua esperienza politica, lasciando tutti gli incarichi per intraprendere un viaggio lungo 100 giorni, con uno zaino come unico bagaglio, che lo ha portato dalla Patagonia all’Alaska. Al ritorno ha scritto del viaggio nel libro Le nuvole non chiedono permesso e da quel momento si è dedicato a raccontare nei suoi libri i suoi viaggi successivi[2]. Nel 2016 è uscito il libro “Quell’idea che ci era sembrata cosi bella” -Da Berlinguer a Renzi, il lungo viaggio. Cinquant’anni di vita politica e istituzionale nel filo di un racconto sul fallimento storico del comunismo.