Politica

Sul programma di Cortona Civica, la voce delle idee

Ho letto con interesse l’intervento di Giancarlo Bellincampi sui contenuti e quindi sulle idee progettuali dei programmi delle liste che si presentano alle prossime elezioni Amministrative.
Come candidato della lista “Cortona Civica, la voce delle idee”, non posso esimermi dall’intervenire in proposito, perché indirettamente chiamato in causa, almeno per la lista che rappresento e per la quale ho contribuito a stilare il programma.
Ammetto subito che la bozza iniziale del nostro programma era alquanto più articolata e puntuale sui problemi scottanti del nostro territorio: motivi di comunicazione e mediazione con gli altri appartenenti alla lista, hanno prodotto il programma che potete leggere nel nostro sito WEB.
Io penso che un amministratore comunale (e i consiglieri lo sono come gli assessori, anche se non hanno deleghe specifiche) si trovano di fronte a moltissimi problemi di natura e soluzione molto diversa tra di loro, ma ai quali nell’arco dei 5 anni va data risposta, soprattutto se i problemi hanno origini lontane o derivano da errate valutazione e attuazioni di precedenti amministrazioni. Per esempio problemi come la concezione urbanistica di Camucia, la rilevanza della stazione di Terontola, l’isolamento di Mercatale, il degrado della montagna cortonese, l’abbandono della Pietraia, la gestione del turismo e del ripopolamento (termine forte per evidenziare il grave problema) di Cortona, sono alcuni casi che definirei di scuola, nei confronti dei quali non possiamo sottrarci. A questi devo aggiungerne un altro che, pur se non dipendente direttamente dalla potestà del sindaco, ha una evidente rilevanza per i cittadini: mi riferisco ovviamente alla Sanità con particolare nesso alla problematica inerente l’Ospedale della Fratta. Tutto ciò deve trovare spazio nei programmi, non per rispondere ad esigenze elettorali, ma perché rappresentano problemi reali, che devono essere risolti.
Accanto alle urgenze, perché di questo si tratta, è necessario affiancare altri aspetti del buon governo, che vanno oltre la “ordinaria amministrazione” delle mense, del sociale, della gestione dei rifiuti, della coordinazione cioè di tutto ciò che serve per mandare avanti la vita sociale del comune, che spesso si dà per scontata ma scontata non è.
E qui si arriva alla interessante “contestazione” mossa nell’intervento di cui sopra.
Innanzitutto, è necessario specificare che la individuazione delle risorse economiche è indispensabile per poter attuare certe urgenze che ho sopra ricordato; in tale ambito le risorse provengono da due fonti distinte: le entrate sotto varia forma provenienti dagli enti territoriali (Stato, Regione e Comune a cui ora si affiancano quelli europei) e quelli derivanti dalla collaborazione con il settore privato. Per i primi, tra le novità presenti in alcuni programmi, evidenziamo quello della costituzione di un apposito ufficio volto alla gestione delle pratiche per l’acquisizione di fondi europei, cosa, nelle intenzioni, non da poco. Tale aspetto è così rilevante che sarà da noi (per noi intendo gli appartenenti alla lista Cortona Civica che si costituirà in associazione dopo le elezioni e che si avvarrà della collaborazione e consulenza di esperti facenti parte dell’associazione stessa), dicevo che tale aspetto sarà da noi attentamente monitorato. Sarà infine valutata attentamente la destinazione dalle entrate provenienti dalla tassa di soggiorno, da indirizzare alla valorizzazione della proposta turistica, sotto le varie forme e contenuti.
Per i secondi sarà necessario porre particolare attenzione alle proposte che di volta in volta verranno presentate e alle collaborazioni che invece dovranno essere ricercate da parte della amministrazione comunale (esempio classico sono le Bonifiche Ferraresi e la Cantina Antinori di Cortona). Ho portato questi due esempi per evidenziare come, per quanto mi riguarda, è essenziale dare spazio ad aziende che, oltre garantire lavoro ai residenti e visibilità esterna, mantengano vive le tipicità produttive che appartengono al nostro territorio e cioè quella del settore agroalimentare. Non con questo dobbiamo limitare a priori altre tipologie “industriali”, alcune già presenti nel nostro territorio. Ribadisco però che in ogni caso dovrà essere posta particolare attenzione all’impatto ambientale, riducendo al massimo la nuova edificazione, utilizzando, ove possibile, strutture già esistenti. Attenzione a parte dovrà essere posta per la Ex Cantarelli, realtà industriale a cui deve essere trovata soluzione, sia per garantire il posto di lavoro dei dipendenti che per valorizzare il know how che gli stessi hanno acquisito nel settore merceologico di riferimento.
Ultimo argomento per delineare compiutamente la programmazione economica è quello relativo al turismo.
Una programmazione a medio lungo termine sul turismo non può non basarsi su un turismo di qualità e culturale, unica forma di turismo che garantisce continuità nel tempo. Il turismo di massa ha una sua scadenza, certa nel verificarsi, incerta nel quando. Su tale aspetto dovremo concentrarci durante la legislatura, ricreando quei legami con enti e associazioni che di per sé garantiscono qualità e conoscenze. Cortona ha la fortuna, tramandata a noi da coloro che nei millenni ci hanno preceduto, di poter offrire anche al viaggiatore più esigente grande qualità in opere d’arte, monumenti, paesaggi, storia e atmosfera unica (mi riferisco per esempio alla parte alta di Cortona, unica zona della città rimasta incontaminata dal moderno e dal selvaggio turistico). Abbiamo tutto … mettiamoci noi la buona volontà e la voglia, insieme alla competenza, per offrire al mondo le nostre bellezze.
Le amministrazioni che ci hanno preceduto hanno tracciato una direzione, che la nuova amministrazione dovrebbe seguire, dando nuovo impulso, e ponendo nuovi vincoli e individuando nuovi traguardi da raggiungere prima della scadenza del 2024. Il compito non è facile, ma per realizzare tutte le cose che dobbiamo fare sarà necessario l’aiuto di tutti, indipendentemente se di maggioranza e minoranza, perché ciò che viene prima di tutto è il “bene comune”.

Ufficio Stampa

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