Con delibera della Giunta n. 51 del 31/03/2020, il Comune di Cortona ha assunto le proprie determinazioni in merito alla concreta erogazione dei sussidi economici previsti dall’Ordinanza del capo della protezione civile (Ocdpc n. 658 del 29 marzo 2020), Ordinanza che, come noto, assegna al nostro Comune un contributo di euro 139.405,04 da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare.
Per quanto pienamente consapevoli che individuare criteri e beneficiari e, contestualmente, organizzare la distribuzione siano operazioni tutt’altro che semplici, riteniamo che le scelte dell’amministrazione comunale siano del tutto inadeguate. Queste, a nostro avviso, le maggiori criticità:
– Non è condivisibile la decisione di procedere alla sola erogazione di pacchi alimentari – peraltro attingendo soltanto al 40% delle risorse destinate al Comune di Cortona-, escludendo completamente l’altra misura, prevista dall’Ocdpc, dei buoni spesa.
Il buono spesa, infatti, avrebbe reso la distribuzione del contributo sicuramente più agevole e sicura, nel pieno rispetto delle regole sanitarie, attualmente vigenti, che vietano assembramenti di persone e, soprattutto, avrebbe assicurato il massimo rispetto della riservatezza personale nonché la piena libertà di ciascuno di scegliere i beni alimentari necessari da acquistare. In effetti – ci dispiace constatare – il Comune di Cortona si pone, in proposito, in assoluta controtendenza rispetto alle scelte fatte da molti altri Comuni, indirizzati, opportunamente, verso il prevalente uso dei buoni spesa.
– Parimenti discutibile è la scelta di delegare, in via esclusiva, alla CARITAS sia la gestione dell’acquisto dei beni, che quella della distribuzione dei pacchi.
Pur riconoscendo il ruolo fondamentale che la Caritas ricopre, da sempre, nell’assistenza ai bisognosi, riteniamo che, nella delicata situazione in cui ci troviamo, in questo modo sia forte il rischio che si generi il convincimento della natura caritatevole del contributo, il quale, invece, rappresenta oggetto di un diritto riconosciuto dallo Stato. È bene precisare, quanto ai beneficiari di tali misure, che si tratta anche di soggetti che per la prima volta ed improvvisamente si trovano a dover fronteggiare uno stato di necessità. Ci saremmo, dunque, aspettati la massima sensibilità rispetto a tali istanze da parte dell’amministrazione comunale. Una gestione “laica” della distribuzione dei pacchi alimentari sarebbe stata assolutamente preferibile.
– I criteri per l’individuazione della platea dei beneficiari non sono individuati in modo determinato. Non c’è alcun riferimento a soglie reddituali o a limiti di patrimonio mobiliare. Non si comprende in che modo saranno trattate le richieste e se sarà redatta una graduatoria tra le stesse. Addirittura è prevista la «possibilità di erogazione diretta di tali pacchi, con una prima valutazione e flessibilità assegnate direttamente alla Caritas stessa».
È, pertanto, auspicabile che il Comune di Cortona, per il residuo 60% delle risorse a propria disposizione, riveda le proprie scelte ed adotti modalità alternative di distribuzione dei sussidi.
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