Nel prossimo Consiglio Comunale, la nuova Amministrazione di Cortona si esprimerà in merito alla Variante al Regolamento Urbanistico presentata da privati cittadini per la costruzione di una nuova superficie di vendita di migliaia di metri quadrati a Camucia, lungo un’arteria che già (s)offre tantissimo in termini di strutture commerciali e adiacente ad un’area, i cui ritrovamenti archeologici, vorrebbero invece quella zona interamente dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale esistente.
Premesso che a Camucia non serve un “ennesimo” supermercato perché darebbe il colpo di grazia alle poche attività di vicinato rimaste e che ancora ne tengono viva l’identità, va chiarito che a Camucia serve – a prescindere – una pianificazione ragionata dei suoi spazi, servono scelte coraggiose che valorizzino quanto di buono ha ancora da offrire e scelte che risolvano o migliorino le gravi problematiche che la mortificano.
Camucia, pur spremuta e trascurata, ha ancora una propria identità, con insita i caratteri della sua fondazione e della sua trasformazione evolutiva e questa identità non è trasmessa solo dai segni fisici che ci sono pervenuti con le stratificazioni insediative edilizie ed urbanistiche, ma è espressione della memoria, dei comportamenti sociali e dei valori di appartenenza.
Riconoscere e custodire tale identità costituisce il primo fondamentale passo della pianificazione urbanistica, la quale ha l’obbligo di assicurare, tramite gli strumenti di piano, che gli usi non comportino consumi e che le trasformazioni d’uso siano compatibili con il contesto. L’urbanistica può invertire il processo di peggioramento delle condizioni di una città e di un territorio innescando perfino l’inizio di un miglioramento della sua vivibilità..
La pianificazione urbanistica del comune è compito della politica. La politica sceglie, ma l’ambiente, il paesaggio, il territorio, sono beni comuni sui quali tutti abbiamo, non solo un diritto d’uso ma anche e soprattutto un dovere di protezione e di difesa.
La nuova Amministrazione ha quindi il dovere di ripensare al disegno complessivo di Camucia, in una visione dinamica ed integrata dell’intero territorio comunale, tenendo conto delle mutate dinamiche demografiche e sociali in corso, con la contrazione dei consumi, la diffusione della spesa a chilometro zero e il calo delle nascite.
Camucia non ha bisogno di crescere dal punto di vista del consumo di suolo, ma ha bisogno di riqualificare i suoi luoghi e di restituire ai cittadini nuovi spazi da vivere, ha bisogno di ridisegnare tante parti dell’abitato dove è quanto mai urgente migliorare la manutenzione ed il decoro dei pochissimi giardini esistenti, ristudiare completamente la viabilità, prendendo magari in considerazione l’ipotesi di piste ciclabili e zone pedonali, pensare ad un vero parco urbano, a degni spazi vocati all’aggregazione e certamente a “sfruttare” le sue preziose aree archeologiche.
Camucia non è solo un luogo di lavoro, di movimento e di consumo, Camucia può essere anche un luogo di attrazione su cui investire per creare le condizioni di uno sviluppo sociale e culturale in cui il benessere non si misuri solo economicamente ma anche con la qualità del suo stile di vita.
Partito della Rifondazione Comunista-Circolo “R. Censi” Cortona