In seguito alla pubblicazione dei dati relativi alla raccolta differenziata ci preme intervenire per commentare e dare suggerimenti costruttivi alle forze politiche ed all’assessorato all’ambiente. Ci teniamo particolarmente perché, quello dei rifiuti è un tema in cui ci siamo sempre impegnati con interventi sempre costruttivi senza rinunciare ad essere implacabilmente duri di fronte ad una situazione che giudicavamo inaccettabile.
Negli ultimi anni ci sono stati dei cambiamenti, ma, nella sostanza, il nostro giudizio non cambia: la situazione resta grave. Noi ribadiamo fino in fondo che la scelta della raccolta differenziata è imprescindibile, la difendiamo e ci battiamo affinché tra i cittadini sia una scelta sempre più consapevole. Non la mettiamo dunque minimamente in discussione. Anzi, la rivendichiamo come nostra, noi che fummo decisi nel portare la questione in consiglio comunale.
Il 31,97% di RD nel comune di Cortona nel 2016 però non può seriamente essere letto come un dato positivo. Non può perché non lo è nei fatti, non lo è nei limiti di legge e non lo è neppure in relazione a realtà limitrofe a Cortona che invece stanno ottenendo risultati importanti. Non si discute la raccolta differenziata, ma c’è da discutere come la si fa.
Consideriamo infatti quello del mantenimento di livelli percentuali di raccolta differenziata ancora tanto bassi una scelta politica ben precisa assunta da buona parte delle amministrazioni aretine in funzione delle esigenze dell’inceneritore di San Zeno, i cui interessi sono esattamente opposti ai nostri, alla nostra economia ed alla salute dei cittadini come dell’ambiente. Come citato anche in un comunicato della Federazione provinciale di Arezzo di Rifondazione Comunista: “La nostra Provincia ha una media di R.D. 2016 del 36,14%, meno 1,72% rispetto al 37,86% del 2015 a dimostrazione che l’inceneritore di San Zeno non può essere minimamente messo a dieta.” Se tenessimo poi conto della diminuzione dei rifiuti come esito della crisi economica è facile intuire che il dato ne esce ulteriormente ridimensionato.
Serve un cambio di passo, nuovi meccanismi incentivanti e uno sforzo maggiore nell’informazione al cittadino. Se non si spinge in questa direzione i risultati rischiano di essere stagnanti. Il dubbio, molto fondato, è che questo che per noi è un rischio pericoloso, per questa amministrazione sia invece qualcosa di sostanzialmente calcolato e voluto. E sarebbe grave.
Partito della Rifondazione Comunista – sezione di Cortona
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