Il Natale si avvicina, mancano poche settimane, e in tempi “normali” già le città si sarebbero arricchite di luci e festoni natalizi. Il Natale 2020 non sarà così. La pandemia sta ancora imperversando in tutto il mondo occidentale e non solo. La situazione è grave, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico, soprattutto per certe categorie. Chi soffre di più sono le città e i borghi d’arte che fino ad alcuni mesi fa vivevano soprattutto di turismo e oggi, invece, anche dal punto di vista sociale, subiscono le restrizioni e i disagi conseguenti alle disposizioni regionali e nazionali.
Di questa situazione, tutti i comuni piccoli e grandi del nostro territorio, ma siamo certi di tutta Italia, hanno ormai preso atto e, come è normale che sia, stanno cercando di trasformare una difficoltà oggettiva in opportunità. Tra tutti possiamo ricordare il vicino comune di Tuoro sul Trasimeno che per questo Natale ha stabilito di ridurre drasticamente le spese destinate a manifestazioni e luminarie, puntando sull’unico grande Albero natalizio dell’isola Maggiore, visibile da molto lontano, così da unire più comunità in un simbolico abbraccio e in modo da poter devolvere la cifra risparmiata al sostegno delle famiglie in difficoltà.
In questo contesto, inequivocabilmente drammatico, pare che l’amministrazione comunale di Cortona abbia deciso, invece, di spendere ben 73.440 euro per luci, musica e video mapping della facciata del Palazzo Comunale. Chi godrà di queste costosissime luminarie in presenza delle attuali limitazioni agli spostamenti? È altissimo il rischio di sprecare una cifra ingente di denaro pubblico, dando peraltro un’immagine della città eticamente scorretta. Mai come quest’anno ci si potrebbe riappropriare di quei valori profondi legati al Natale e radicati nella nostra storia che parlano di accoglienza, solidarietà, empatia, vicinanza. La Giunta di Meoni sembrerebbe invece voler spendere 73.440 euro per accendere luci che, in questo periodo, non illuminano, musica che non suona, proiezioni che non trasmettono nulla, dando un’immagine stonata e non autentica della città cortonese.
Cortona Civica chiede con forza e convinzione che le risorse economiche che si vorrebbero stanziare per questo Natale siano destinate invece a supportare quelle situazioni di forte disagio non raggiunte dai sostegni statali o raggiunte in modo insoddisfacente. Ci piacerebbe che, in un’ottica di comunità e impegno civico, fossero direttamente i cittadini dei vari borghi e delle diverse frazioni, oltre a quelli del centro storico, a prodigarsi autonomamente e con spirito di servizio verso gli altri per abbellire con luci semplici e simboli natalizi i propri balconi, le proprie case e i propri giardini, trasmettendo così vicinanza e solidarietà a tutte quelle famiglie che oggi vivono momenti di forte difficoltà. Analogamente, anche le associazioni di volontariato e le pro loco sparse sul territorio potrebbero contribuire ad animare il Natale sotto lo stesso denominatore comune, quello cioè di un autentico spirito natalizio di pace e attenzione nei confronti dell’altro.
Per “Cortona Civica” Alessia Redi
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