È risaputo … la festa più attesa (e odiata per alcuni) dell’anno è il Natale: ci si incontra in famiglia, si ricevono e offrono regali, si fanno pranzi e cene secondo tradizione, propria o altrui, siamo tutti più buoni, o pensiamo di esserlo. Per il periodo natalizio, che in questi ultimi anni si è esteso dai primi di novembre fino alla Epifania, vengono organizzate manifestazioni, per lo più pagane, forme varie di incontro e di rievocazioni (queste sì religiose); è d’uopo andare al cinema a vedere i films della serie Cinepanettoni, i più colti vanno a teatro e l’ultimo dell’anno ci sono cenoni, feste in piazza e veglioni. Più recentemente, scimmiottando i paesi nordici, sono entrati nell’ordinario la casa di Babbo Natale, i mercatini di Natale e le piste di pattinaggio sul ghiaccio (vero o finto). L’ultima scoperta fatta dal comune di Cortona è stata quella di creare un set cinematografico nel centro storico proponendo un surrogato della neve che, durante alcune ore del pomeriggio, veniva sparata da appositi cannoni, nell’illusione di donare soprattutto ai bambini, ma non solo, la stessa emozione che abbiamo vissuto noi, ormai non più giovani, durante i natali passati, quando, raramente, aveva fatto la neve, ma quella vera, soffice, saporita, gustosa e fredda. Potremmo dire quindi che ultimamente il Natale si era trasformato notevolmente, anche a seguito della globalizzazione che nel tempo ha corroso le nostre vere tradizioni della campagna e montagna, sostituendole con ciò che indubbiamente è più brillante e sfarzoso, più luccicante e ammaliante, più ricco e dispendioso, anche se meno sedimentato nella nostra memoria e quindi palesemente falso e, tutto sommato, estraneo.
Il Natale 2020 non potrà essere così! Il Covid-19 detta legge anche per questa festa. Tutte le amministrazioni comunali lo hanno capito: Arezzo e Montepulciano, i comuni più attivi nel recente passato in fatto di organizzazione dei due mesi di Natale, rinunciano alle ormai consolidate manifestazioni ed eventi quali, per esempio, i mercatini. Cortona no! Almeno così sembra … in una fase di crescita dei contagiati dal Covid con conseguenti limitazioni e vincoli per eliminare possibili assembramenti, la nostra amministrazione ripropone vecchie formule che prevedono, in primis, folle entusiaste ed accalcate nel centro storico e in alcune frazioni, intorno a Babbo Natale, folletti e gnomi o altri personaggi della tradizione nordica. Non solo, ma si creerebbe l’occasione di portare centinaia di bambini e ragazzi a scivolare allegramente sulla pista di pattinaggio o stipati nella casa di Babbo Natale. Qualcosa non va! Non è pensabile, ammesso che sia possibile la libera circolazione delle persone tra comune e comune, tra provincia e provincia e tra regione e regione, limitare gli ingressi per tali eventi, soprattutto perderebbero il loro fascino, che è proprio rappresentato dall’allegra confusione create dalla presenza di tanta gente (ripensiamo alla tristezza della piccola pista di pattinaggio dell’anno scorso in Carbonaia utilizzata da pochi bambini).
Qualcosa però si potrebbe fare e chissà, forse l’amministrazione ci sta già pensando. Sembra che siano a disposizione circa 100.000 euro. Una parte di questi potrebbero essere spesi in un investimento a lungo respiro. Dal alcuni anni va di moda creare una immagine luminosa in luoghi all’aperto che sia visibile più o meno da lontano: ricordo l’albero di Natale di Gubbio e il più piccolo di Montecchio e quello sul lago Trasimeno, la Stella Cometa di Terni, la torre e la ruota panoramica illuminata di Arezzo. Cortona e il monte S. Egidio hanno, tra le altre, la peculiarità di essere visibili da tutta la Valdichiana. Perché non vogliamo quest’anno (anche se forse è un po’ tardi), mandare un segno di pace e di speranza a tutti gli abitanti della Valdichiana e, via social, anche a tutto il mondo con dei simboli illuminati che richiamino i valori del Natale e cioè la famiglia, l’accoglienza, la fraternità, la pace, la gioia? Per far ciò occorre però la professionalità, che ha un costo. Occorre interpellare da subito “ingegneri della luce” che realizzino progetti che designer e creativi possono ideare. Potrebbe essere una iniziativa in progress riuscendo, in più anni, a realizzare una composizione fatta da più quadri, posti in luoghi diversi, sempre tra S. Egidio e Cortona, con visibilità differenziata; mi viene in mente quanto sarebbe suggestivo riuscire a trasformare Cortona in un presepio visibile da una distanzia medio/breve, che inviti le persone e le famiglie a visitare Cortona.
Per quest’anno, ammesso che si possa circolare, potremmo invece dedicare il Natale alla famiglia: “Cortona: Natale in famiglia nel segno dell’accoglienza” … questo potrebbe essere lo slogan della serie di eventi che potrebbero essere organizzati. La famiglia perché, oltre a ricordare la “Sacra Famiglia”, è l’unità fondamentale più sicura da contagi; parlo di famiglia in senso di conviventi ovviamente. Senza andare ad immaginare chissà che, dobbiamo utilizzare le ricchezze del nostro territorio e soprattutto la sua capacità recettiva: alberghi, agriturismi, case vacanza, ristoranti, pizzerie, pub e bar potrebbero organizzare il Natale dell’accoglienza con pacchetti turistici adatti soprattutto alle famiglie, in piena sicurezza Covid. Se poi la situazione lo permette, ad oggi la vedo dura, potremo anche organizzare qualche evento di vero richiamo con artisti famosi da far esibire al teatro Signorelli, ad oggi però con capienza di sole 150 persone circa. È ovvio che se la mobilità fosse possibile, è necessario supportare l’offerta con una robusta comunicazione volta ad ottenere un congruo numero di contatti (qualche milione) altrimenti serve a poco, e Cortona sarà visitata solamente perché già conosciuta.
In un’ottica di limitazioni di spostamenti, ma non di chiusura globale, penso che sia fattibile in alternativa organizzare una serie di manifestazioni enogastronomiche e “artistiche” per i residenti del comune con pranzi dedicati alle famiglie con la stessa modalità precedentemente riportata, e serate (pomeriggi) al Teatro Signorelli che si ripetono per i giorni pre e post Natale fino alla Epifania con proiezione del film Cortona70’S. Bischeri A Mano Armata, concerto con artisti del posto e spettacolo teatrale presentato dal Piccolo ripetuto in più serate e il pubblico potrebbe essere suddiviso per zone del cortonese: tutto ciò, ripeto, replicato in più sere, con ingressi a offerta (se ci fossero i fondi meglio gratuiti). Chiederei infine la collaborazione delle pro loco o associazioni di volontariato per abbellire Cortona e le frazioni del Comune con luci ed addobbi. Non andrei oltre … con 100.000 euro e aiuti da privati forse ce la potremo fare sia a sostenere i ristoranti nell’offrire pranzi a costi contenuti, che gli spettacoli al Teatro Signorelli. A questo, per i credenti, ci sarebbe da aggiungere tutto ciò che riguarda la festa dal punto di vista religioso. Forse questa è l’occasione per ridare priorità alla gente del nostro territorio nelle scelte delle opportunità da offrire e ritrovare l’antico senso e mistero del Natale.
FABIO COMANDUCCI
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