Il passaggio in zona arancione della Toscana nel giorno di San Valentino, infatti, è un duro colpo per quegli operatori cortonesi che, pur avendo rispettato correttamente i protocolli nelle ultime 5 settimane, si vedono annullare una giornata di lavoro importante.
Questa situazione di continua incertezza rischia di trasformarsi veramente in un dramma economico e sociale per imprese, dipendenti ma anche per gli stessi produttori e distributori del settore, mettendo a repentaglio anni ed anni di professionalità ed investimenti nel nostro territorio.
Pensiamo, soprattutto, ai tempi di comunicazione delle restrizioni: non è accettabile che si comunichino modifiche importanti solo 24 ore prima della loro entrata in vigore.
Risulta chiaro che la logica delle fasce di rischio e dei loro diversi colori è un sistema imprescindibile per il contenimento della diffusione del Covid-19, ma è necessario rivedere alcuni meccanismi per non danneggiare ulteriormente le categorie economiche interessate.
Il settore della ristorazione, che rappresenta una significativa fetta del PIL di Cortona, merita a nostro vedere l’avvio di una riflessione aperta sulla possibilità di conciliare, in periodo di pandemia, lavoro e salute.
Occorre recuperare, quindi, il valore della dignità e tutela del lavoro. Anche da questi meccanismi passerà la sfida che attende il nuovo Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Pertanto, chiederemo attraverso le nostre rappresentanze politiche, di incidere su quegli automatismi che attualmente mettono in grave difficoltà resistenza ed esistenza delle aziende locali.
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