Sono cresciuto con i libri di Emilio Salgari, li ho letti tutti avidamente e ho imparato a scrivere proprio grazie a loro. Storie di avventure e di pirati, di personaggi nobili e di soprusi perpetrati, ma anche d’ideali nobilissimi e di cause per le quali valeva la pena di combattere e di morire.
I Misteri della Giungla Nera era il primo libro della collana che ho comprato in edicola a Roma nel 1966 e divorato in poche ore.
Nella giungla, tra la natura lussureggiante, impenetrabile ed incontaminata si svelavano misteri, si consumavano drammi, si dipanavano avventure.
Ogni volta che vedo il fosso della Bucaccia che costeggia la mia proprietà in località Bivio Riccio di Cortona, invaso dai canneti ed impenetrabile agli umani, habitat ideale per le circa 2500 tigri che sopravvivono sul pianeta terra, non penso al grande scrittore veronese, penso al nostro sindaco, anzi al vostro perché io non l’ho votato.
In occasione di abbondanti precipitazioni diventa un torrente impetuoso che tutto travolge e tutto trascina.
Se l’acqua trovasse ostacoli (ed ora li trova…) sommergerebbe piazzali, case e relativi annessi. È uno dei fossi la cui manutenzione compete al Consorzio 2 Alto Valdarno. L’ho scoperto alcuni anni fa soltanto grazie alla perspicacia e alla memoria storica di un vigile urbano, depositario di segreti preclusi e taciuti ai comuni mortali, dopo averlo pulito per anni, su entrambi gli argini che costeggiano il piazzale della mia casa.
Per molti cittadini la rete dei fossi privati, comunali e di competenza del Consorzio rappresenta un enigma insoluto ed inestricabile. Molto presto, entro il 31 ottobre, acquattati tra i canneti, con l’acqua alla gola ed il pugnale ricurvo tra i denti, non troveremo i Thug, i feroci strangolatori seriali descritti mirabilmente da Salgari, ma i vigili urbani a scovare e a sanzionare gli inadempienti, allertati dal vicino scontento che prende nota e segnala, alimentando un clima odioso e la cultura del sospetto e della delazione.
Vorrei fare una necessaria premessa: se fossi il Sindaco, prima di fare ordinanze per promettere multe salate ai cittadini che non tengono in ordine i fossi, avrei alzato il telefono, chiamato il Presidente del Consorzio e gli avrei intimato di garantire la manutenzione di quelli di sua competenza, allo stesso modo nei confronti di tutti gli Enti coinvolti nella manutenzione del reticolo idrografico regionale.
Avrei divulgato nella pagina Internet del Comune una mappa dei fossi per orientare i miei concittadini ad individuare senza incertezze quelli pubblici (in particolar modo quelli di competenza comunale e del Consorzio) e quelli di competenza dei privati.
Non mi sarei mai sognato di scaricare sul privato cittadino le inefficienze, le mancanze, i limiti operativi e la latitanza del pubblico che, a differenza dei cittadini, non è soggetto ad alcuna sanzione.
Avrei aiutato i miei concittadini a conoscere il territorio ed il contesto ambientale nel quale operare, a distinguere le competenze, a fare il loro dovere, fino ad ipotizzare apposite convenzioni con SEI Toscana per il grave problema dello smaltimento dei rifiuti spesso di carattere speciale rinvenuti nei fossi senza gravare sulle tasche dei cittadini per il loro smaltimento.
…. Ma per questo non occorreva un’ordinanza che sottintende i requisiti d’urgenza, bastava un semplice comunicato stampa per sensibilizzare la cittadinanza senza imporre controlli e sanzioni, che sanno tanto di tasse occulte per far cassa sulla pelle dei cortonesi.
Il problema non è l’inciviltà del Privato e se lo è riveste un’importanza soltanto marginale.
Il problema è l’inefficienza endemica dell’Amministrazione Pubblica che si limita ad inviare a casa un bollettino postale precompilato per pagare qualcosa che non viene realizzato e chiede sacrifici alle famiglie.
Sensibilizzare i cittadini con un’Ordinanza, quando l’esempio fornito dal Consorzio è pessimo perché è l’inadempiente principale e lo stesso Comune non riesce a manutenere a dovere tutti i tratti di propria competenza, non è una buona idea, è soltanto un modo discutibilissimo e furbesco di gestire la cosa pubblica.
L’Ordinanza n° 24 del 30-07-2019 del Comune di Cortona è un provvedimento demagogico ed inutile. La successiva intervista rilasciata dal sindaco alle emittenti locali in cui promette che saranno comprensivi (…) “nella prima fase” per tranquillizzare i cittadini e mitigare la loro comprensibile apprensione, è un rimedio peggiore del male, a tratti è addirittura esilarante.
Promettere multe salate e poi strizzare l’occhio ai cittadini vuol dire disorientare la popolazione, ma anche mettere in difficoltà chi certe disposizioni dovrebbe farle rispettare.
Per confermare lo stato di completa confusione ed incoerenza nel quale verte il Comune di Cortona, apprendiamo nei giorni scorsi che sul suo profilo facebook si invita non solo a segnalare, ma si ribadisce che saranno emesse sanzioni per i trasgressori, tutto ciò smentisce il video del Sindaco Meoni che potete visionare al seguente indirizzo web (http://www.sr71.it/2019/08/02/meoni-manutenzione-fossi-ecco-lordinanza-cortonesi-collaborate/).
Abbiamo tutt’altra idea su come si Amministra il territorio.
Auspicavamo, non a parole, ma sulla base di un programma meticoloso ed articolato, un cambiamento autentico nei provvedimenti realizzati, nelle urgenze da individuare e superare ma soprattutto di mentalità.
Ci ritroviamo, invece, una squadra di assessori, alcuni davvero imbarazzanti, ed una pletora variegata di esperti per cercare di colmare, con una ricerca disperata ed affannosa, la voragine spaventosa di sensibilità e competenze che questa amministrazione assolutamente non ha.
In questo quadro desolante campeggia autoritaria la figura del Sindaco che impone decisioni ai consiglieri di maggioranza e perfino alla sua stessa Giunta, costretta a condividere la responsabilità degli atti che approva.
Cortona merita molto di più.
Una giusta mentalità (quante volte abbiamo parlato in campagna elettorale di cambio di passo e giusta mentalità!….) avrebbe consigliato prudenza per evitare di incartarsi e di scivolare banalmente su una buccia di banana.. perché l’ordinanza di Meoni è una buccia di banana.
Se il potere è ingiusto ed occhiuto, se la giungla degli esperti è piena di insidie perché sono troppi e la loro competenza più rilevante è l’obbedienza cieca ed assoluta a chi ha occupato ogni spazio praticabile, infilando i suoi uomini ovunque, bisogna attrezzarsi e sapere aspettare.
Noi continuiamo a batterci per un cambiamento reale e sostanziale perché la ragione ed il buon senso nel nostro Comune sono merce rara e non possono finire in un fosso.
Mauro Turenci
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