Sicuramente, noi comuni cittadini non avremmo mai pensato arrivasse questa pandemia, ma questa mancanza di immaginazione non assolve le istituzioni. L’intera vicenda Covid19 registra un susseguirsi di errori consumati a tutti i livelli:
La Commissione Europea ha dimostrato tutta la propria incapacità di gestione del programma vaccinale: nessun sito industriale europeo di produzione, bassi livelli e insufficiente capacità di ricerca, prenotazioni con contratti secretati, nessuna concreta clausola di tutela, intollerabili ritardi nelle consegne.
L’Italia si è affacciata alla catastrofe del Covid19 con un Piano pandemico nazionale scandalosamente vecchio, non aggiornato da circa 15 anni. Dopo il dramma per l’approvvigionamento spasmodico di mascherine, con vicende su cui indaga ancora la magistratura per forniture affidate a parenti ed amici, mette in campo risposte a dir poco stravaganti con gazebo e primule, che fanno coppia con i ridicoli banchi a rotelle, il governo del paese, sempre più in affanno su restrizioni e indennizzi, si affida ad una pletora di esperti che invade quotidianamente giornali e canali televisivi, con analisi e soluzioni spesso contraddittorie, chiusure e aperture si alternano a ritmo frenetico colorando regioni e provincie. La Conferenza delle regioni evidenzia tensioni e sovrapposizioni di potere che aggiungono problemi al problema.
La Regione Toscana sceglie di applicare restrizioni mirate a porzioni del proprio territorio, nel vano tentativo di assumere una colorazione più favorevole, ma sbaglia strategia, non coglie il risultato e pasticcia comunicati che vengono contraddetti dopo poche ore. con grave ripercussione su partite IVA e settore produttivo.
Il Comune della nostra città, capofila di ambito, non ha giocato una partita fondamentale: trattare con la Regione l’apertura di alcuni posti letto di rianimazione, in cambio del consenso alla richiesta di aprire un reparto Covid19 all’ospedale Santa Margherita, occasione unica e irripetibile, che avrebbe evitato perdite di vite umane per urgenze e complicazioni post operatorie, ad oggi non gestibili nel nosocomio di La Fratta!
Il governo di Cortona dovrebbe svolgere più convintamente il ruolo di capofila, stimolando iniziative e maggiore collaborazione con i comuni di ambito; mantenere tensioni con regione, provincia e comuni vicini non giova. Presto, ne siamo convinti, usciremo dalle restrizioni imposte dalla pandemia e solo chi si farà trovare pronto potrà ripartire. Serve una seria programmazione turistica 2021, che sappia dare risposte concrete agli imprenditori locali e normalità di vita ai cittadini. Serve spendere bene il bilancio comunale, impegnando risorse per iniziative di pregio, evitando lo spreco di luminarie su strade deserte per le restrizioni Covid19 dell’ultimo Natale. Ad esempio, potrebbe decurtare la TARI alle aziende per i periodi in cui hanno subito chiusure: potrebbe abbassare l’IMU ai proprietari di locali nella stessa percentuale con cui questi hanno abbassato gli affitti: insomma servono atti concreti, non e piu tempo di sterili proclami sui social.
Speriamo di rialzarci dignitosamente.
Rinaldo Bertini per Il Pungiglione