Qualsiasi bilancio comunale, nella sua qualità di documento contabile e strumento politico amministrativo, deve rispondere necessariamente a due requisiti fondamentali: la quadratura delle cifre in gioco e la capacità di risposta alle necessità dei cittadini.
Spesso diventa arduo e talvolta noioso, scorrere numeri incolonnati in tabelle con descrizioni volutamente tecniche, che hanno lo scopo di scoraggiare la sana curiosità di cittadini che vogliono informarsi sulla gestione della spesa pubblica. La trasparenza amministrativa passa obbligatoriamente da una corretta e partecipata informazione, ma sono pochi i comuni che fanno del bilancio un confronto con la collettività amministrata: più numerosi invece quelli che lo ritengono cosa da non condividere, trasformandolo da documento politico a mero atto ragionieristico.
Pertanto, evitando valutazioni tecniche che lasciamo agli addetti ai lavori, ci sembra giusto esprimere alcune riflessioni al bilancio di previsione 2021/2023 che in questi giorni occupa spazi su social e media locali, dal punto di vista di noi cittadini.
L’attenzione viene immediatamente catturata dall’ingente somma riportata alla voce avanzo di bilancio, riportata nel quadro generale riassuntivo allegato alla delibera di giunta n.36 del 22/03/2021, documento scaricabile dal sito del Comune alla voce Albo Pretorio. Avanzo che proviene dalla gestione 2020, anno in cui il Governo ha erogato ingenti risorse per far fronte alla crisi, anno in cui si sarebbe dovuto raschiare tutto e spendere il massimo per immediati aiuti alle tante famiglie di artigiani, commercianti e imprese locali. Inoltre, questa disponibilità economica che le recenti disposizioni permettono in larga parte di utilizzare per gli investimenti, potrebbe far riconsiderare la scelta di fare cassa mettendo in vendita pezzi importanti del patrimonio pubblico come l’Ostello.
Nella delibera di giunta n.36 del 22/03/2021 non c’è nessuna evidenza di coinvolgimento delle parti sociali, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, operatori economici, che molto avrebbero potuto suggerire al documento di bilancio che li riguarda direttamente, facendoli partecipi e di conseguenza solidali.
A suggello della volontà di chiusura partecipativa, si nota l’assenza di una pur sintetica “relazione al bilancio“, che avrebbe potuto illustrare le intenzioni di sviluppo e investimento per il triennio 2021/2023, coinvolgendo la collettività, creando consenso sulle scelte del governo cittadino, ma come inizialmente detto, la politica tutta, anche quella di un meno recente passato, troppo spesso fugge dal confronto, negando quando può l’informazione; salvo poi distribuire sorrisi rassicuranti e programmi accattivanti ad ogni vigilia di voto.
Rinaldo Bertini per Il pungiglione
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