L’impegno di Fratelli d’Italia per migliorare i collegamenti ferroviari con la Valdichiana parte da lontano, da quando il nostro consigliere regionale Giovanni Donzelli (oggi deputato) propose di migliorare e ammodernare le stazioni di Camucia e Terontola e di aumentare le corse degli Intercity.
Il clima da stadio che si è scatenato sull’argomento frecciarossa non fa bene a nessuno, tanto meno alla corretta comprensione dell’intera operazione politica e amministrativa.
Ci pare quanto mai improvvida e fuori luogo la presa di posizione del PD cortonese che, in evidente affanno per non aver raggiunto alcun risultato in merito al frecciarossa o al miglioramento delle condizioni delle nostre stazioni ferroviarie, si permette di rivendicare goffamente un risultato che non gli appartiene. Avevano le migliori condizioni possibili, due amministrazioni regionali a guida PD (Toscana e Umbria) ed essere stati al Governo del Paese prima con Letta, poi con Renzi, infine con Gentiloni e non sono riusciti a togliere un ragno dal buco.
Al netto del fatto che siamo molto contenti della notizia e orgogliosi che il nostro territorio, con l’impegno di tutti (politici regionali, locali e amministratori) sia riuscito a ottenere questo benedetto treno, non possiamo che pretendere alcune precisazioni.
Siamo soliti leggere approfonditamente le notizie che circolano e cerchiamo di carpire il senso di ogni parola e a tal proposito non ci è sfuggita una frase sibillina che necessita di chiarimenti.
Nelle dichiarazioni di Malesecche, si afferma che il treno è legato ai numeri e si chiede ai cittadini di aiutare l’Amministrazione regionale umbra cercando di prediligere l’uso del frecciarossa per i propri spostamenti.
Tutto ciò ci suona strano, perché non vorremmo che si ripetesse la solita storiella dei numeri, perché spesso proprio con i numeri la politica e i tecnici ci giocano, invocando i dati per coprire, o peggio, non prendersi responsabilità in molti campi, pensiamo agli ospedali o alle scuole.
Quante volte alcuni politici si stracciano le vesti in pubblico dicendo che “Guai!!! Quell’ospedale o quella scuola non chiuderanno!!”, salvo poi dover constatare che “non ci sono i numeri, cosa vuoi pretendere, non c’è utenza come fai a tenere una scuola aperta o un ospedale”.
La parola successiva a questa considerazione basata sui numeri è “accorpamento”, e via con ospedali lontano dai territori, servizi ridotti o eliminati, bambini ammassati in classi pollaio ecc.
Tornando al treno si predispone un servizio a febbraio, nel bel mezzo di una pandemia mondiale, dove gli spostamenti verso altre regioni, nella migliore delle ipotesi, sono fortemente sconsigliati o compromessi, dove sempre più persone lavorano da casa, ma nello stesso tempo in cui si attiva la nuova fermata a Terontola si chiedono i numeri?!?
Ci auguriamo di non essere di fronte al solito teatrino della politica e dei dirigenti, speriamo che nessuno creda di dare a un’intera comunità il biscottino, levandolo poi tra qualche tempo con la scusa dei numeri mancanti!
Trenitalia sta affrontando enormi difficoltà finanziarie a causa della pandemia, registrando una forte riduzione di biglietti e abbonamenti, per cui oggi appare interessata a concedere quello che fino a ieri non si poteva fare a causa dei costi elevati e, appunto, dei clienti insufficienti.
Invitiamo quindi tutti i protagonisti di questa vicenda, a fare attenzione e a vigilare, a portare evidenze, numeri, dati e contratti firmati invece che basarsi sulle dichiarazioni a mezzo stampa, perché i cittadini non capirebbero un altro teatrino come successo nel recente passato.
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