Politica

Distribuzione mascherine a Cortona e in Toscana, coerenza cercasi

Trascorsi ormai molti giorni dalla distribuzione delle mascherine ai cittadini da parte del Comune di Cortona, occorre, per amore di verità storica, ristabilire il quadro degli eventi ed evidenziare, purtroppo, l’atteggiamento inutilmente strumentale tenuto sul tema da PD, non solo a livello locale ma anche regionale.

Ebbene, come è noto, la distribuzione della mascherine a Cortona avvenne in data 7 e 8 aprile 2020, attraverso una modalità che, alla prova dei fatti, si è rivelata eccellente: grazie ad un’organizzazione efficiente, al commovente apporto dei volontari che ancora oggi ringraziamo ed al senso di responsabilità della cittadinanza, la distribuzione avvenne in modo celere, spedito, efficace e senza alcun intoppo.

Prova ne sia il fatto che moltissimi cittadini –al di là della loro appartenenza politica- apprezzarono e resero manifesta la loro gratitudine verso l’operato dell’amministrazione comunale e del Sindaco Meoni, in un momento in cui poter disporre di un dispositivo di protezione costituiva una vera priorità. Senza poi considerare che un gran numero di mascherine venivano e vengono direttamente distribuite dal Comune a coloro che, per età, malattia o condizioni personali, non potevano e non possono prenderle direttamente.

Contemporaneamente, purtroppo, aveva luogo l’ennesima strumentalizzazione politica ad opera del PD che non aveva, quali protagonisti, solo i suoi esponenti locali, ma addirittura investiva due istituzioni, nelle persone della Consigliera regionale Lucia De Robertis e dell’Assessore regionale Vincenzo Ceccarelli.

I due politici regionali, infatti, tentando una sostanziale ingerenza nelle scelte di una amministrazione locale democraticamente eletta dal popolo, uscirono sulla stampa con affermazioni gravi quanto allarmistiche. In particolare, veniva affermato che “con questo modo di agire si rischia di vanificare il grande sforzo fatto dalla Regione anche nel reperimento delle mascherine….”

I fatti si incaricarono rapidamente di dimostrare, come detto, che quanto veniva istituzionalmente urlato ai quattro venti, oltre ad essere politicamente strumentale, era anche infondato sul piano fattuale, visti gli esiti di quanto accaduto a Cortona e soprattutto la diffusa soddisfazione dei cortonesi.

Ma la cosa non è finita qui.

Come tutti sanno, nelle settimane scorse, la Regione Toscana, guidata da quel partito così attento alla salute di noi cortonesi, si è occupata direttamente della distribuzione di ulteriori mascherine in un modo, con dei tempi e con una organizzazione che, ad essere caritatevoli, possiamo definire imbarazzante: sono stati coinvolti alcuni supermercati, non solo con il rischio, ma addirittura con la certezza del verificarsi di assembramenti e di arbitrii nella distribuzione. Addirittura cittadini raccontano di non essere stati neppure identificati, di aver assistito a modalità di distribuzione a dir poco dilettantesche e non consone. Addirittura, tradendo una sfiducia complessiva nei confronti della cittadinanza, la Regione intendeva evitare il rischio di “accaparramenti” di mascherine, come se i cittadini fossero un branco di bestie fameliche in attesa di accaparrarsi il prezioso oggetto…… Del resto, prova evidente del fallimento si rintraccia nel fatto che la stessa Regione Toscana, avvedutasi di questo disastro organizzativo, abbia già rinunciato a tale modalità distributiva. Da considerare, inoltre, che oggi la Regione chiede aiuto al Comune avendo assegnato altre 2500 mascherine  per le persone disagiate, la cui consegna non potrà che essere gestita dall’ente comunale. .

Ma allora ci si chiede: da quale pulpito veniva la predica?

Come si sono permessi due politici regionali, del tutto non informati sulle modalità deliberate dal Comune di Cortona, di criticare aprioristicamente una operazione rivelatasi poi eccellente, sicura e gradita dalla popolazione?

E soprattutto: dopo la “predicozza” non richiesta a Cortona, le alte istituzioni regionali hanno tenuto conto, nella loro attività successiva, di tutte quelle cautele necessarie alla tutela della salute della gente, che raccomandavano con tanto fervore paternalistico nei confronti della nostra città?

Non vogliamo darle noi queste risposte, preferendo che lo facciano direttamente i cittadini.

Noi ci limitiamo a registrare, con profonda amarezza, che anche il tema della salute pubblica, per giunta in un momento tragico e delicato come questo, è stato fatto oggetto di una spiacevole strumentalizzazione politica che ci poteva essere tranquillamente risparmiata.

Futuro per Cortona

Ufficio Stampa

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