Programma Amministrativo Lista “Cortona Patria Nostra”
Commercio
I negozi e le botteghe svolgono una funzione insostituibile nel tessuto sociale di una città.
Chi volesse fare una passeggiata lungo Via Giacomo Matteotti a Camucia verrebbe colto da un senso di smarrimento: tanti negozi chiusi, vetrine abbandonate, una sorta di deserto commerciale che avanza e si impadronisce lentamente della frazione più importante del Comune di Cortona.
La chiusura dei negozi determina il degrado e l’abbandono delle nostre strade e lascia fatalmente spazio a traffici poco chiari e alla delinquenza.
Negli ultimi anni è cambiato radicalmente il modo di fare acquisti, andiamo tutti di fretta, ha preso campo il commercio on line, aprono i centri commerciali, invece di frequentare il centro delle nostre città andiamo a fare acquisti all’Outlet con l’illusione di risparmiare e di fare buoni affari.
Dobbiamo renderci conto che la funzione del piccolo commerciante è insostituibile: ci consiglia e ci assiste negli acquisti, mette a disposizione la sua competenza e la sua professionalità, è un punto di riferimento costante per i suoi clienti con cui stabilisce un rapporto di amicizia e di fiducia.
La mentalità che stiamo acquisendo, dettata dal poco tempo a disposizione e dalla necessità di riempire in fretta il carrello della spesa nel fine settimana non deriva certamente dal colore politico dell’Amministrazione Comunale che, però, può fare sicuramente qualcosa per aiutare i negozi di vicinato e non penalizzarli.
Ma andiamo con ordine.
A suo tempo abbiamo giudicato in maniera estremamente negativa il decreto legislativo 114/98, noto anche come legge Bersani, che ha introdotto novità sostanziali nel settore del commercio in sede fissa.
E’ stato del tutto liberalizzato il commercio al minuto per i locali fino a 250 mq, è stato eliminato il registro esercenti del commercio (REC) e, da allora, chiunque può improvvisarsi commerciante.
Non c’è più una specializzazione e si può vendere di tutto, sono state eliminate le tabelle merceologiche. Molti esercizi commerciali sono finiti nelle mani di rivenditori improvvisati, senza licenza e senza professionalità, sono diminuite le garanzie per i consumatori.
In pratica si voluto avvantaggiare la grande distribuzione per spazzare via del tutto il tessuto rappresentato dal negozio di tipo tradizionale o di vicinato che assolve un ruolo anche sociale, fatto di “continuità nella funzione”, di professionalità a garanzia del consumatore e della qualità.
Si è voluto azzerare un patrimonio immenso frutto del duro lavoro di più generazioni.
Il decreto Monti (DL 201/2011 “Salva Italia” convertito nella legge 214/2011) ha liberalizzato gli orari dei negozi e dei pubblici stabilendo che i titolari degli esercizi commerciali (esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita) e dei pubblici esercizi adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti ed esercizi assimilabili) possono determinare liberamente il proprio orario di apertura e chiusura, e scegliere di rimanere aperti in occasione delle giornate domenicali e festive e della mezza giornata infrasettimanale.
La precedente normativa limitava la liberalizzazione degli orari alle località turistiche e alle città d’arte. La libertà di fissare l’orario di apertura e di chiusura e di rimanere aperti anche per l’intera giornata e per 365 giorni l’anno, festività comprese è stata estesa a tutti i Comuni del territorio nazionale.
Al fine di tutelare la concorrenza, si è dato il via libera all’apertura su tutto il territorio nazionale di nuovi esercizi commerciali «senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali con effetti catastrofici e destabilizzando per il commercio al minuto.
Con la prossima apertura prevista nell’area dell’ex Cantina Sociale di un nuovo centro commerciale, la grande distribuzione, che conta a Camucia già 4 supermercati, appare senz’altro sovradimensionata se rapportata al nostro territorio e al numero della clientela potenziale e continuerà ad essere avvantaggiata rispetto ai negozi, potendo usufruire di una viabilità adeguata e di idonei parcheggi.
Il contrasto diventa ancora più stridente se si pensa che davanti ai piccoli negozi, con una scelta sciagurata, sono stati installati i parchimetri per scoraggiare la clientela, vessata dal controllo esercitato dagli ausiliari del traffico a caccia di contravvenzioni.
Dobbiamo tutelare il piccolo commercio che nel corso degli anni ha caratterizzato Cortona e fornire ai commercianti che decideranno di spostarsi in altre zone o vorranno ampliare il settore merceologico tutta l’assistenza necessaria come hanno fatto i Comuni limitrofi.
Il Comune potrebbe deliberare sgravi fiscali ed una riduzione della Tasse Comunali, facilitando la nascita di nuove attività di commercio con contributi finanziari o facendosi carico della quota conto interessi dei mutui erogati dalle banche a persone fino a 35 anni per l’apertura di negozi a Camucia, Terontola e nelle altre frazioni.
I nostri negozi di vicinato possono essere agevolati da una viabilità adeguata e dalla possibilità di parcheggiare l’auto con la sosta regolata da un disco orario e non da un parchimetro.
Per la grande distribuzione (vedi COOP….) , ci sono grandi parcheggi, un’illuminazione efficiente, strade a scorrimento veloce collegati alle rotonde, ogni possibile agevolazione per la clientela.
Per i commercianti che decideranno di tenere aperto anche in tarda serata occorrerà predisporre un adeguato servizio a cura della Polizia Municipale.
Per quel che concerne il commercio su aree pubbliche (ex ambulanti) la legge regionale è stata recepita con un regolamento approvato dal Consiglio Comunale contenente le planimetrie dei mercati, la localizzazione dei posteggi riservati ai portatori di Handicap e le aree minime da destinare ai singoli banchi.
I mercati avranno, quindi, bisogno di uno spazio molto maggiore e questo ci suggerisce di individuare un’area più idonea per il mercato di Camucia per i ben noti problemi che crea alla viabilità il Giovedì.
Sarà indispensabile dotarli di una rete idrica e di idonei allacciamenti per l’ energia elettrica, adeguandoli alle necessità degli operatori in termini di ampiezza ed accessibilità.
Rinnoviamo la proposta dell’allora consigliere del MSI-DN di destinare al mercato settimanale l’ex campo sportivo della “Maialina”, realizzando una copertura al livello della rete stradale, valutando l’entità dei reperti archeologici recentemente rinvenuti e rendendoli fruibili in un’area coperta com’è avvenuto per le antiche mura visibili nella galleria commerciale della stazione di Roma Termini.
Crediamo opportuno promuovere nuove fiere che rivitalizzino il settore del commercio su aree pubbliche, incentivando la presenza degli operatori e facendo in modo che questo genere di offerta non sia in concorrenza ma perfettamente amalgamato e complementare con altre forme di vendita.
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