Come ormai è noto, dopo svariati mesi dall’annuncio effettuato dal sindaco in pompa magna, il Comune di Cortona con specifico bando ha finalmente stabilito le regole per la concessione di un contributo alle attività economiche penalizzate dalla crisi prodotta dal covid-19. L’ammontare complessivo messo a disposizione dall’amministrazione comunale è pari a € 100.000.
Innanzitutto per quanto ci riguarda intendiamo contestare radicalmente il concetto che sta alla base di questa operazione politico-amministrativa. Riteniamo infatti che la distribuzione a pioggia di emolumenti pubblici senza alcun criterio selettivo di merito e senza la volontà di distinguere tra le attività che offrono un servizio al territorio e quelle che invece si limitano a sfruttarlo per il proprio interesse, sia un metodo illogico e superato.
Detto questo, balza immediatamente agli occhi come tale azione di sostegno non potrà essere in nessuna maniera risolutiva delle gravi ripercussioni economiche subite dalle aziende cortonesi nel periodo di chiusura causato dalla pandemia. Il bando infatti prevede la possibilità di poter usufruire di un contributo di appena 400 €, limitato per di più solo alle prime 250 aziende in graduatoria e, anche qualora non si dovesse raggiungere tale quota di partecipazione, l’importo non sarà elevato oltre un massimo di 500 €. Non bisogna certo avere facoltà divinatorie per prevedere come tali limiti saranno sicuramente causa di un esteso malcontento tra gli operatori economici. Se si considera poi che la presentazione della domanda, data l’ampia e farraginosa documentazione richiesta, comporterà necessariamente il pagamento della parcella di un professionista contabile, si comprende ancora meglio come il cosiddetto contributo rischia seriamente di trasformarsi in banale e misera elemosina.
Ma c’è di peggio. Infatti a una prima lettura del bando, che risulta purtroppo tutt’altro che chiaro nella forma e nel contenuto, l’amministrazione comunale parrebbe avere inspiegabilmente discriminato le aziende sorte dopo il 30.06.2019 che di fatto risulterebbero escluse dall’attribuzione di ogni beneficio. Insomma, con tutto il dovuto rispetto, non possiamo fare a meno di notare che se proprio si voleva dare un aiuto generico a chiunque, senza sforzarsi di distinguere il grano dall’oglio, sarebbe stato comunque immensamente più efficace, più semplice e anche più equanime adottare un’universale e significativa riduzione delle imposte comunali nei confronti delle attività economiche penalizzate dal covid-19.
Insomma, al di là dei soliti proclami e dei toni trionfalistici, siamo di fronte a null’altro che a un mediocre contentino, utile forse all’incessante propaganda politica dell’attuale maggioranza e nulla più.
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