Considerazioni sull’Immigrazione…

Se il fenomeno immigratorio fosse una malattia direi che il mondo “social” si divide tra sostenitori, a spada tratta, della  tecnica dura pura e fredda del chirurgo che taglia e chiude e chi invece è per la cura farmacologica e di lunga degenza, possibilmente omeopatica. Mentre per la cura lascio che la New Accademy Social si divida tra un neonato penta/padano patriottismo da un lato ed un neo cattolicesimo/soviet dall’altro, concentro la mia attenzione sulla diagnosi. Si tratta di fenomeno immigratorio dettato dalla fame? dalle guerre? Dalla speranza di una vita migliore? Indubbiamente ci sono anche questi ingredienti ma non sono sufficienti a spiegare il fenomeno. Un fenomeno che poggia su di una griglia di ingranaggi organizzativi e finanziari impressionanti e su vasta scala che non possono essere nati dal caso. Poi mi sono venuti in mente gli schiavi e l’intero fenomeno dello schiavismo con cui secoli fa il mondo sopperi’ alla grande richiesta di manodopera a basso costo. Schiavi. Anzi “new schiavi” (per restare moderni). Schiavi per abbassare il costo del lavoro e competere con l’Asia, schiavi per destabilizzare la nascente Europa, schiavi per distruggere il sindacalismo operaio, schiavi per distruggere le fondamenta del “diritto”, schiavi per dividere le nazioni e schiavi per dividere gli stessi popoli di queste stesse nazioni ed infine , schiavi per mettere…cristiani contro la Chiesa. No! non è il classico secolare fenomeno migratorio, è molto ma molto di più. E mentre tutti noi nel più  classico dei “divide et impera” continuiamo a dividerci sulla cura perdendo di vista la diagnosi, il tumore dello “schiavismo”  avanza e non saranno le cure chemioterapiche di questo o quel governo ( per quanto opportune) a fermarlo. Prima o poi si ripresentera’ inesorabilmente.