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Vignini: “Sorpreso e dispiaciuto dalla posizione di delegati e lavoratori CGIL sulla Fornero a Cortona”

Sono sorpreso e dispiaciuto per l’articolo a firma “delegati e lavoratori CGIL Valdichiana” nel quale si definisce inaccettabile la presenza del Ministro Elsa Fornero a Cortona. Il diritto di critica e di manifestazione è un principio fondamentale della democrazia. Ritengo pertanto che la CGIL abbia tutto il diritto di esprimere il proprio aperto dissenso nei confronti dell’operato del Ministro. Aggiungo che mi sento anche personalmente vicino a molte delle posizioni espresse dal Sindacato e l’ho più volte dimostrato partecipando (talvolta in assoluta solitudine istituzionale) a tutte le manifestazioni indette a difesa dei diritti dei lavoratori.

Tutto questo però nulla ha a che fare con la volontà espressa nell’articolo di non voler accogliere un Ministro della Repubblica Italiana. Il Sindacato può legittimamente criticare, manifestare e perfino boicottare l’iniziativa, ma sbaglia e non fa certo onore alla sua lunga storia democratica se pretende di scacciare Elsa Fornero da Cortona e di evitare il confronto. Mi permetto anche di affermare senza tema di smentita che questa posizione non potrà trovare l’avallo della dirigenza nazionale della CGIL e dunque spero vivamente che essa possa essere corretta al più presto

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Se viene in zona corro subito a comprarmi un fischietto per FISCHIARLA incessantemente e democraticamente...

  • con queste posizioni "politiche", in realtà neocorporative, della CGIL l'Italia rischia il fallimento e l'abbattimento drastico del tenore di vita di milioni di lavoratori. Basta con la vuota propaganda: provasse la CGIL a indicare serie alternative alla politica del governo per evitare il fallimento del paese invece di far conto sulla giustificatissima paura dei suoi iscritti e sulla loro evidente e giustificata ignoranza, come qualunque movimento populista; ho letto attentamente il suo programma che prevede nei prossimi anni una maggiore spesa dello Stato di 50 miliardi di euro l'anno senza dire dove si possano trovare.

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Michele Lupetti

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