Categories Comunicati stampa

Un punto di vista ‘altro’ sul Piano Interprovinciale dei Rifiuti

Le sottoscritte Associazioni/movimenti: Italia Nostra Toscana-Associazione Tutela Valdichiana-Comitato Vittime discarica di Podere Rota-Forumambientalista Toscana-Comitato Salute ed Ambiente-WWF Toscana e Arezzo-CGIL Arezzo-Comitato Acqua Pubblica Arezzo-PRC/SE-Verdi, esprimono un altro punto di vista sul P.I.R.. Giovedì 6 febbraio è stato adottato – dal Consiglio Provinciale aretino – il Piano Interprovinciale Rifiuti dell’ATO Toscana Sud (Arezzo, Siena, Grosseto, Val di Cornia).

Come ha ben detto Nicotra – motivando il proprio voto contrario – si tratta di un lavoro positivo dal punto di vista dell’approccio culturale (con l’obiettivo del raggiungimento del 70% di RD, da conseguire tramite l’implementazione dei sistemi di raccolta domiciliare) ma permangono molte criticità: soprattutto relative alla esagerata previsione di produzione futura di rifiuti, dalla quale discende l’ineluttabilità (secondo gli estensori del piano) del sostanziale raddoppio dell’inceneritore di San Zeno, furbescamente mascherato e camuffato da manutenzione straordinaria (la quale, a sua volta, è declinata con l’enfatico e luccicante termine inglese “repowering” da 55.000 t/annue). Per verificare che questo è il “trucco” per costruire un nuovo impianto senza dirlo, non bisogna allontanarsi troppo da Arezzo: basta informarsi sull’inceneritore di Ospedaletto a Pisa… Anche i Circoli di Legambiente delle 3 province – associazione sicuramente non tacciabile di estremismo ecologista – hanno manifestato le proprie perplessità affermando che c’è “Ancora troppo incenerimento e frazione in discarica” e obiettando su 3 rilevanti questioni: la “mancata trasparenza” sulla pubblicizzazione del Piano prima dell’avvenuta adozione…il fatto che “i tempi per il raggiungimento del 70% di RD sono troppo dilatati e la scelta del passaggio porta a porta dovrebbe concentrarsi in un periodo molto più stretto”…e che “il piano prevede ancora troppa termovalorizzazione e troppo conferimento in discarica”.

Noi riteniamo che la ridondante potenzialità termovalorizzatrice del nuovo impianto di S. Zeno (o della nuova linea all’interno del vecchio inceneritore, che di fatto è la stessa cosa…), per 55.000 t/a di rifiuti da incenerire, deriva da evidenti distorsioni nella stesura del P.I.R, dovute a:

inappropriata quantità di rifiuti (iniziale) presa come base di riferimento (relativa al 2010, per tutto l’ATO Toscana Sud + Val di Cornia) mentre sarebbe stato congruo prendere come base, a partire dalla quale simulare la produzione futura al 2025, la quantità del 2012, molto più bassa del 2010;

illogicità, dovuta alla non presa in considerazione del chiaro trend di riduzione della produzione di rifiuti nell’ambito di riferimento, che sono diminuiti dal 2008 al 2012 dell’8,63%, mentre nel P.I.R. ne è prevista solo una sostanziale stabilizzazione, del tutto in contraddizione con gli andamenti degli ultimi anni (la quantità totale di rifiuti urbani ed assimilati prodotta nell’ATO Sud + Val di Cornia nel 2012 è uguale a quella del 2003, mentre – rispetto alle previsioni fatte nel 2008 dal Piano Straordinario Rifiuti messo a gara – ci sono state nel 2012 circa 100.000 t. in meno reali);

incongrua – sulla base di esperienze acquisite – percentuale prevista di scarti da RD (15%) del tutto incoerente con l’obiettivo di piano del raggiungimento del 70% di RD (tale livello di differenziazione, potendo essere conseguito esclusivamente con sistemi di raccolta domiciliare, può determinare al massimo un 4% di scarti, comportando il cd porta-a-porta elevata qualità della RD e bassi valori d’impurità);

contraddittoria ed immotivata rivisitazione e modifica degli storici accordi interprovinciali (Firenze ed Arezzo) e tra gli AA.TT.OO. Toscana Centro e Sud, firmati a fare dal 3.4.1998, basati sino ad oggi sul principio – quantomeno scritto e formalizzato – di “reciprocità”: accordi finalizzati allo scambio bidirezionale di varie tipologie di rifiuti tra i 2 differenti ambiti (da ultimo, la deliberazione della G.P. di Arezzo n. 127 del 24.3.2011, che così recita “…tale impianto (ndr. Il nuovo termovalorizzatore di Selvapiana-Rufina, che ha ottenuto dalla Provincia di Firenze l’AIA per procedere all’ampliamento) potenziato potrà trattare fino a 68.500 t/a di rifiuti in ingresso, proveniente da impianti di selezione…Pertanto tale impianto risulta sufficiente a garantire la valorizzazione energetica dell’intera quota di sovvallo combustibile proveniente dall’impianto di Casa Rota dalla selezione dei rifiuti urbani prodotti dai Comuni del Valdarno Fiorentino, Valdisieve e Valdarno Aretino…”; “misterioso” ed indecifrabile risulta – infatti – il motivo per il quale si procede a disdettare accordi interprovinciali (sancito con delibere delle GG.PP. di Firenze ed Arezzo, rispettivamente la n. 81 dell’8.7.2013 e la n. 340 dell’1.7.2013) che avrebbero dovuto obbligare l’ATO Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia) a rispettare il principio di leale collaborazione tra enti, tramite il trattamento nei propri impianti di ambito di parte dei rifiuti conferiti a Casa Rota: questo sulla scorta del fatto che la sola discarica dal 1998 al 2008 ed il selettore e la discarica dal 2009 a tutt’oggi consentono (e consentiranno almeno fino al 2021, ma pensiamo anche molto oltre) di smaltire negli impianti di Terranuova B.ni (ATO Toscana Sud) decine di migliaia di tonnellate di rifiuti annui provenienti non solo dal Valdarno Fiorentino e dalla Valdisieve, ma anche dall’Area Metropolitana Fiorentina;

inammissibilità nel non tenere nella dovuta considerazione – al fine dell’autosufficienza d’incenerimento all’interno dell’ambito ATO Toscana Sud – il fatto che l’impianto di Poggibonsi ha una potenzialità termovalorizzatrice per circa 71.000 t/anno, mentre l’utilizzo risulta al massimo per circa 52.000 t/anno, quindi del tutto in grado di far fronte ad eventuali necessità;

Sulla base di quanto suddetto, noi riteniamo conseguentemente del tutto inopportuna – per le necessità di gestione del ciclo dei rifiuti della provincia di Arezzo, anche in proiezione futura– la previsione del P.I.R., che contempla o il repowering dell’attuale impianto di S. Zeno o costruzione di uno nuovo, sempre però con una potenzialità termovalorizzatrice di 55.000 t/anno, del tutto ridondante per le esigenze provinciali. Consideriamo – invece – necessaria ed improrogabile la completa messa in sicurezza dell’attuale impianto, con l’adozione e l’implementazione delle migliori e più recenti tecniche di abbattimento degli inquinanti in uscita – finalizzate a renderlo meno impattante possibile sulla salute e sull’ambiente – senza procedere a nessun incremento della potenzialità termovalorizzatrice, essendo sufficiente l’attuale, per circa 40.000 t/anno. Anche per ciò che concerne la previsione di un digestore anaerobico all’interno del Polo Impiantistico di Podere Rota – da 30.000/35.000 t/annue – noi ne chiediamo lo stralcio, in sede di approvazione del PIR: ciò al fine di rivalutarne l’ubicazione logistica, poiché il territorio nel quale si vorrebbe innestare tale biodigestore è talmente saturo di impianti di trattamento rifiuti da non poterne – obiettivamente – sopportarne di ulteriori.

Chiediamo, quindi:

di stralciare dal suddetto P.I.R. – in sede di futura approvazione – la previsione di un incremento della potenzialità termovalorizzatrice dell’inceneritore di S. Zeno, portandola a 55.000 t/anno, sia sotto forma di repowering dell’attuale impianto che di costruzione di uno nuovo.

Di limitare l’intervento di ammodernamento alla completa messa in sicurezza dell’impianto di che trattasi, tramite l’adozione e l’implementazione delle migliori e più recenti tecniche di abbattimento degli inquinanti in uscita, finalizzate a renderlo meno impattante possibile sulla salute e sull’ambiente circostante, senza far prevedere – all’interno del P.I.R. – nessun incremento della potenzialità termovalorizzatrice, essendo sufficiente l’attuale, per circa 40.000 t/anno.

di stralciare, altresì, dal P.I.R. – in sede di futura approvazione – la previsione di un digestore anaerobico a Podere Rota, stralcio finalizzato a rivalutarne l’ubicazione logistica.

Di inserirenel P.I.R la possibilità – al fine del rispetto dell’autosufficienza (di trattamento e di smaltimento ) di ambito, di cui alla LRT n. 61/2007 e smi – di poter utilizzare, in caso di eventuale necessità di termodistruzione di rifiuti, l’altro impianto d’incenerimento dell’ATO Toscana Sud, cioè Poggibonsi.

Di rispettare – all’interno della programmazione del P.I.R. – la vigente normativa sulla riduzione di rifiuti, prevedendo per il futuro una diminuzione reale della loro produzione, quantomeno in linea con il trend degli ultimi anni (- 8,63% dal 2008 al 2012, dati certificati ARRR per l’ATO Toscana Sud + Val di Cornia).

Di rivedere – al ribasso – la percentuale di scarti da R.D. (15%), del tutto inverosimile con una R.D. preventivata al 70%: percentuale – quest’ultima – raggiungibile esclusivamente con il sistema di raccolta domiciliare, cd porta-a-porta, quindi con valori d’impurità al massimo del 4%.

Di tornare al rispetto – all’interno del P.I.R. e delle 2 Giunte Provinciali – degli accordi storici di “reciprocità” tra le Province di Firenze ed Arezzo vigenti solo fino a qualche mese fa, che prevedevano – in base al principio di leale collaborazione tra enti – un bidirezionale scambio di flussi di rifiuti tra l’ATO Toscana Centro e l’ATO Toscana Sud, inspiegabilmente scomparsi di recente: ciò che costringe ad uno stress continuo l’impiantistica di Casa Rota, che a fare dal 1998 smaltisce e tratta decine di migliaia di tonnellate rifiuti annui provenienti non solo dal Valdarno Fiorentino e dalla Valdisieve, ma anche dall’Area Metropolitana Fiorentina, senza essere minimamente “contraccambiata” in un rapporto solidale inter-ato.

Arezzo, 17 febbraio 2014

Italia Nostra Toscana-Associazione Tutela Valdichiana-Comitato Vittime discarica di Podere Rota-Forumambientalista Toscana-Comitato Salute ed Ambiente-WWF Toscana e Arezzo-CGIL Arezzo-Comitato Acqua Pubblica Arezzo-PRC/SE-Verdi

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

Share
Published by
Michele Lupetti

Recent Posts

Omaggio a Benny Goodman ed Artie Shaw

Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…

1 anno ago

La Valle del Gigante Bianco 2023

Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…

2 anni ago

Cortona e l’inflazione… qualche decennio fa (“Anche oggi broccoletti e patate”)

“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…

2 anni ago

LUXURY SPAS 2023 VIAGGIO TRA BENESSERE E LUSSO

È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…

2 anni ago

I Cattivi del Poliziottesco

Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…

2 anni ago

<strong>Libri Top Ten e Lo Scaffale</strong>

TOP TEN   Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo         di Aldo Cazzullo,…

2 anni ago