Quel fenomeno di Renzi, il bomba di Rignano, ci costringe tutte le sere a guardarlo in TV con la sua sterminata gamma di battutismi e annuncismi ai quali non crede neppure lui. E noi un po’ come ebeti stiamo li increduli e ci domandiamo come può un tipo così governare un glorioso paese come l’Italia.
Sembra sia sempre ad una festa, ad una gita scolastica; se la prende con l’Europa per la sua austerità, ma poi incontra la Merkel e gioiosamente le affibbia una pacca sulla spalla e torna a Rignano felice del risultato.
Poi lo comunica a tutti gli italiani a reti unificate.
Adesso sempre con la consueta disinvoltura provoca le Procure affermando nientemeno che la colpa è sua ( Tempa Rossa) e che se vogliono, possono interrogarlo perché lui non ha paura di nessuno.
Cinquanta chilometri più a Sud, in quel di Laterina, stessa storia con il ministro Boschi.
Noi siamo onesti, ci dice, e se abbiamo sbagliato non lo abbiamo fatto in malafede e comunque continuiamo indomiti con le riforme della Costituzione che, vedrete, salveranno l’Italia.
Fortunatamente la noia di queste cantilene reiterate ha colpito anche la minoranza Dem che sta iniziando a sollevare forti dubbi sia sulla ripresa dell’Italia ma sopratutto sull’adeguatezza del Governo Renzi.
Ancora cinquanta chilometri più a Sud abbiamo la Valdichiana e Castiglion Fiorentino dove non mancano certo annuncismi e relativi battutismi.
E la relativa inadeguatezza
Per esempio in agricoltura si susseguono progetti interessanti da tempo completamente scollegati tra di loro.
Le fabbriche hanno chiuso e non si prevedono nuove aperture, i debiti del nostro Comune graveranno per trenta anni nei nostri figli e nei nostri nipoti, ma ci si limita a piantare un albero da parte di tutte le forze politiche …come grande auspicio di rinascita.
Si da il benvenuto ai turisti offrendo loro un benvenuto da 25 euro (sic).
Poi si farà la magica variante di Codivilla.
Poi si faranno sagre feste e festicciole che non possono mancare.
Invece la vera rivoluzione sarebbe creare un unico Comune un’unica regia in Valdichiana, magari abolendo le partecipate succhiasoldi e mandare al diavolo la politica ridicola di quartiere che porta solo invidie e danni per i cittadini della vallata.
Saranno solo le scelte forti, coraggiose che potranno salvare sia l’Italia che la Valdichiana da questa stucchevole inadeguatezza.
Altrimenti…non se ne esce!
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti
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All'origine delle questioni sollevate da Nucci c'è un problema di enorme complessità ed importanza. L'articolazione e la dinamica di tre "strati": territorio, autorità e diritti. Essi compongono la struttura dello stato moderno (a livello centrale e periferico) e formano il riferimento ideale e politico della nostra idea di cittadinanza. La configurazione italiana di tale struttura ha una sua storicità: distinta, come ovvio, da quella di altri paesi. Allo stesso modo, grandezze e miserie di tali configurazioni sono diverse e dovrebbero indurre a rilessioni differenziate, piuttosto che a stolte mitizzazioni. Buon ultima quella espressa dal cosiddetto federalismo, che ha ammorbato la vita civile italiana negli ultimi trent'anni. Affrontare degnamente gli spunti offerti da Nucci potrebbe essere il compito di una riflessione collettiva delle comunità chianine. Col proporre una ricostruzione delle vicende degli ultimi trenta anni dalla prospettiva di ciascuno degli enti locali ed in ordine alla dinamica che ha contrassegnato localmente il rapporto tra territorio, autorità e diritti. Da un simile confronto potrebbe scaturire una rinnovata rappresentazione "spaziale" ed ideale. Capace di ridefinire e riformare quella struttura e di imprimere, augurabilmente, una nuova dinamica al sistema delle relazioni sociali e politiche.