{rokbox title=| :: |}images/udcfoiano.jpg{/rokbox}Sono passati pochi giorni da quando su stampa e media, nazionali e locali, è stata riportata la notizia della presenza di un’alta concentrazione di arsenico nelle acque di vari comuni italiani: Foiano della Chiana, al pari di altri comuni limitrofi, era, purtroppo, nella “black list”, la lista dei cattivi. Come prontamente precisato dall’Assessore all’Ambiente Loppi, il livello del potente veleno presente nella nostra acqua potabile si attestava su valori inferiori ai 10 microgrammi per litro, dunque Foiano era impropriamente nella lista sopraccitata.
Tale fatto non ci esime, tuttavia, da alcune considerazioni: anzitutto l’Italia ha richiesto una deroga alla Commissione Europea espressamente per alcune sue regioni (Toscana, Campania, Umbria, Lazio, Lombardia, Trentino Alto Adige), ma, ricevuta tale dispensa in maniera temporanea (da 10 microgrammi per litro a 20 microgrammi per litro), non dobbiamo sentirci in grado di considerare rientrato tale problema.
Occorrono ulteriori ed importanti precisazioni: il livello di Arsenico espresso in 10 microgrammi riguarda assunzioni temporanee ed il susseguente rilascio dello stesso in 24 ore; non si sono valutati, infatti, gli effetti di una assunzione costante ai massimi livelli di 10 microgrammi per litro (livello prima della deroga).
La casistica medica epidemiologica a seguito di lunghe ingestioni di acqua contaminata da alte percentuali di arsenico elenca le possibili seguenti patologie: perdita di appetito, calo di peso, disturbi gastro-intestinali, neuriti, congiuntiviti, alterazioni cutanee, melanosi, ipertensione arteriosa, carcinomi della pelle, cancro.
Riteniamo, inoltre, che un’analisi, per dirsi completa, dovrebbe prendere in considerazione oltre agli elementi “standard” (PH, DUREZZA, NITRITI, NITRATI, CLORURI) anche altri, quali il selenio, i trialometani, il vanadio, il nichel, ed i cloriti; elementi forse meno di “moda”, ma ugualmente pericolosi.
L’Unione di Centro comunale ritiene, quindi, opportuno che vengano predisposti strumenti per un’analisi periodica delle acque, nell’ottica della trasparenza verso la cittadinanza, valutando, laddove possibile, le risorse offerte dalle analisi promosse da soggetti privati.