Un’annata nera per l’olio toscano. Un inverno mite ma soprattutto un’estate raramente sopra i 30 gradi hanno agevolato il proliferare della Bactrocera oleae, meglio nota come mosca dell’olivo. Il dittero ha infestato gli oliveti a partire dai mesi estivi e le generazioni successive hanno completato il lavoro in autunno. Anche gli oliveti collinari fino a 600 mt di altitudine, normalmente indenni, sono stati attaccati. A Reggello, piccolo borgo a sud-est di Firenze, dopo 42 anni ininterrotti quest’anno sarà annullata la famosa rassegna dell’olio extravergine di oliva.
Il Comune di Cortona – ricorda la Deputata M5S Chiara Gagnarli in Commissione agricoltura – ha diramato un comunicato in cui dispensa una serie di suggerimenti per la raccolta e lo stoccaggio delle olive, ricordando agli olivicoltori che la valutazione circa l’opportunità della raccolta dev’essere effettuata dal produttore, che deve anche provvedere ad analizzare il prodotto finito, onde accertarsi che i parametri chimici ed organolettici siano tali da consentirne la vendita come olio extravergne d’oliva.
I consigli sono sempre ben accetti – prosegue la Deputata aretina M5S – specie se sono identici alle misure indicate dal servizio fitosanitario regionale sul portale Arsia. Ma forse sarebbe stato meglio diramare e diffondere per tempo i bollettini settimanali del servizio fitosanitario regionale. Il portale Arsia, a quanto pare, è dotato di modelli, dati elaborati, diagnosi e cartografie, ma se nessuno provvede a farle arrivare alle aziende in tempo utile e sotto forma di informazioni semplici e fruibili dagli agricoltori non servono a nulla. La mosca – prosegue la Gagnarli – può essere efficacemente decimata in prevenzione con metodi biologici di cattura massale, se solo le informazioni degli Ispettorati fitosanitari arrivassero in tempo a destinazione. Ora, invece, si comincerà a parlare come al solito di richiesta delloStato di calamità naturale, alcuni Comuni tra i più colpiti lo hanno già annunciato alla Regione, ma una volta per tutte dev’essere chiaro che il Fondo di Solidarietà Nazionale (FSN) è al verde. Tra alluvioni, grandinate, batteriosi e parassiti vari, al Ministero dell’agricoltura arriva quasi una richiesta a settimana, mentre i contributi alle aziende agricole non arrivano quasi mai, e se arrivano sono del tutto insufficienti a coprire i danni.
È bene ricordare che oggi l’unica soluzione per essere rimborsati, anche se solo in parte, dai danni delle avversità atmosferiche o dalle fitopatologie sono leassicurazioni agevolate, sulle quali è anche possibile avere grossi sconti attraverso la domanda unica PAC. Tuttavia, tornando alla mosca, nel Piano assicurato agricolo che il Mipaaf dirama ogni anno, la mosca dell’olivo non era presente, come anche nel 2013 e nel 2012, perciò contro i danni da essa provocati, non è neanche possibile assicurarsi.
È anche per questo – conclude la Deputata M5S Gagnarli – che in Commissione agricoltura abbiamo presentato una Risoluzione per impegnare il Ministro Martina ad aggiornare il Decreto legislativo 102 del 2004 che ha istituito il Fondo di solidarietà nazionale, per migliorare gli strumenti di gestione del rischio delle aziende agricole, attivando al più presto misure da affiancare alle assicurazioni agevolate, come i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito (IST), anche attraverso le risorse a disposizione del piano di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN).
Invitiamo pertanto le aziende agricole e le Associazioni di categoria a fare pressione per la calendarizzazione della nostra proposta.
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