La Lega Nord Valdichiana si lancia contro il ripristino della Tesoreria Unica. Ad entrare più nel merito è Marco Casucci, responsabile del Carroccio, che invita la Giunta Vignini «a prendere formalmente posizione. Il ritorno alla tesoreria unica – spiega Casucci – si configura diventare come un esproprio anticostituzionale delle risorse del nostro territorio da parte del sistema centrale.
Alla luce di questo, chiedo all’Amministrazione di valutare la possibilità di intraprendere azioni di autotutela in tutte le sedi opportune, aderendo all’iniziativa promossa da Anci e finalizzata a garantire le risorse essenziali a tutti gli Enti locali. La liquidità che dovrebbe essere trasferita nella Tesoreria dello Stato è il frutto della ricchezza e del lavoro dei cortonesi e deve rimanere in Valdichiana negli interessi e per i bisogni della nostra gente. Per quanto ci riguarda, i nostri consiglieri regionali si sono già mossi in Regione ed hanno chiesto, invano, al Presidente Rossi di seguire l’esempio del Veneto che ha impugnato il provvedimento del Governo Monti avanti la Corte Costituzionale».
Poi, Casucci entra più nello specifico ed evidenza come «a norma dell’art. 35 del decreto delle liberalizzazioni, entro il 16 aprile anche le ingenti risorse che il Comune di Cortona non poteva utilizzare a causa del Patto di Stabilità e finora depositate presso la Banca Popolare di Cortona, saranno interamente trasferite alla Tesoreria dello Stato. Infatti, la recente disposizione governativa ripristina il sistema di tesoreria unica fino al 31 dicembre 2014, prevedendo che entro il 16 aprile di quest’anno vengano trasferiti interamente alla Tesoreria dello Stato i soldi provenienti dai tributi propri degli Enti locali. In pratica, le entrate dirette di Comuni, Province e Regioni, finora versate nelle banche territoriali, devono essere obbligatoriamente versate alla Banca Centrale di Roma.
In nome dell’emergenza, lo Stato si appropria del denaro che gli Enti virtuosi del centro-nord hanno messo da parte e che non possono spendere a causa del Patto di Stabilità, per coprire buchi di bilancio dell’Amministrazione centrale e di Enti male amministrati e garantire la tenuta dei conti, evitando di emettere titoli di debito pubblico. Il tesoriere di ciascun ente torna a curare soltanto pagamenti e riscossioni, senza poter gestire la liquidità dell’ente stesso. Per il sistema delle banche territoriali il ritorno alla tesoreria unica determinerà una perdita di liquidità di circa 9 miliardi di euro l’anno, che non potrà che tradursi in un’ulteriore restrizione nell’accesso al credito da parte di famiglie e imprese.
L’ art. 35 del decreto delle liberalizzazioni pare peraltro incostituzionale. L’art. 119 della Carta recita che “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria…”. Quanto sta accadendo ha a dir poco del paradossale visto che i soldi dei cortonesi finiranno per ripianare i buchi di bilancio di quegli Enti locali che hanno allegramente sforato e che sono concentrati nel meridione».