Dal 15 aprile la tassa di soggiorno è entrata in vigore nel territorio del Comune di Cortona. Fin da quando il Sindaco Vignini ha manifestato l’intenzione di introdurre una simile tassa a carico dei turisti che verranno a visitare la città etrusca, era evidente che la questione avrebbe creato polemiche interessando il più importante settore economico del nostro territorio.
Pur riconoscendo che l’introduzione della tassa di soggiorno potrebbe avere una sua logica e una sua importanza in Comuni turistici come Cortona, ho espresso serie perplessità riguardo la concreta destinazione dei proventi al finanziamento del nuovo Festival che, a tutt’oggi, resta una scommessa difficile ed incerta, dopo la partenza del Tuscan Sun, e ho invitato invano l’amministrazione a destinare almeno parte dei proventi per migliorare i servizi di accoglienza.
È inutile riaccendere ora polemiche che hanno già animato il panorama politico cortonese. Ritengo però che sia per i turisti che per i gestori di agriturismi ed alberghi nuovi malumori verranno, oltre che dall’introduzione della tassa di soggiorno, dalla carenza di quei servizi che dovrebbero essere corrisposti in cambio del pagamento della tassa stessa.
L’amministrazione comunale ha deciso di stabilire lo stesso importo per la tassa di soggiorno, indipendentemente dal luogo ove si trova la struttura che ospita il turista. Mi permetto di osservare che, a differenza che nel cono collinare e nelle immediate vicinanze del centro storico, nelle zone più lontane, come la montagna, la Val di Pierle, ma anche Farneta e altre frazioni della Val di Chiana, i servizi offerti dagli enti pubblici ed in particolare dal Comune di Cortona sono inadeguati al peso degli investimenti fatti dai privati.
Potrei ricordare la cattiva manutenzione delle strade provinciali e comunali, in molti tratti soggette al pericolo frane, una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti che non è degna di un paese civile, la non completata estensione del collegamento ADSL a tutto il territorio comunale, la mancanza di un’opera di promozione turistica delle frazioni più distaccate pur così ricche di monumenti e di bellezze naturalistiche.
Come responsabile di Lega Nord Valdichiana, condivido e appoggio pienamente le proteste di quei titolari di alberghi, di agriturismi e di altre strutture ubicate nelle zone più lontane del centro storico che, malgrado i disservizi, sono oggi chiamati a chiedere ai loro ospiti per la tassa di soggiorno lo stesso importo richiesto per le strutture poste nelle immediate vicinanze di Cortona. Essi temono a ragione di subire un’ulteriore discriminazione sul mercato e meritano una maggiore considerazione da parte delle istituzioni locali. È ora che l’amministrazione comunale si ricordi di adempiere alla promessa fatta nella scorsa campagna elettorale per cui, come si legge nel programma del PD, essa si impegnava: alla “riqualificazione di aree a potenziale vocazione turistica non opportunamente sfruttate, anche al fine di costituire opportunità occupazionali.