”Siamo abituati da tempo a conoscere il nostro destino, e più in generale quello della Toscana, o leggendo i post su facebook del Presidente Rossi, o ascoltando le sue dichiarazioni alle feste dell’Unità. Una modalità davvero poco elegante e politicamente poco corretta”. Queste le prime righe della nota di Lucia Tanti, capogruppo PdL nella Provincia di Arezzo.
“Così la nostra Provincia ha saputo che, anche se di fatto superasse i 350.000 abitanti, il Governatore – e con esso il PD toscano – la vuole accorpare a Siena e Grosseto, e ha poi appreso che il capoluogo della Toscana del Sud dovrà essere Siena. Parola di Rossi alla festa del PD senese. Non ci siamo davvero – prosegue Tanti – Crediamo che Arezzo meriti un atteggiamento diverso, e meriti di essere baricentrica se non dovesse avere i numeri per rimanere autonoma. Da tempo diciamo che il progetto di Toscana che ha in mente il Presidente Rossi penalizza Arezzo, allora da Arezzo venga una risposta di dignità e di unione”.
“Entro i primi di settembre – spiega il capogruppo PdL in Provincia – sulla scia della mozione a firma Ammirati-Mugnai presentata in Regione, depositeremo in Consiglio provinciale un ordine del giorno aperto al contributo di tutte le forze politiche per mettere in chiaro tre aspetti. Il primo: se raggiungiamo i 350.000 abitanti Arezzo può e deve mantenere la propria autonomia. Il secondo: se la Toscana del Sud si deve fare per forza, siano chiari i vantaggi per il territorio, sia evidente che non ci accolliamo i “buchi” senesi, e sia assodato il fatto che Arezzo rimanga baricentrica mantenendo il Capoluogo. La terza: il Governatore della Toscana venga ad Arezzo e si confronti con il territorio e i Cittadini. Su questi tre punti crediamo che si possa unire un fronte che abbia il solo obiettivo di tutelare Arezzo, e di non rendere la nostra Provincia suddita di Siena e agli ordini di Firenze”.
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