Sabato scorso è stata inaugurata la sede di Sel a Cortona. Una piccola stanza, ma in posizione centrale – sul viale della stazione a Camucia. La sede, ancora disadorna, si è presto riempita di persone ed alcune sono rimaste sul marciapiede; da dentro arriva il profumo della classica porchetta della Valdichiana accompagnata da vino. Quando apre una sede politica è un giorno di festa. Significa mettere insieme le persone, quindi non lasciarle sole di fronte ai problemi, quindi ricostruire legami umani e sociali contro la separazione e l’individualismo, quindi creare una comunità che vuole agire nel proprio territorio per affermare coesione sociale e bene comune.
La politica dovrebbe essere così, troppo spesso non lo è affatto. Ma se noi ci siamo non è solo per ridare un senso alla parola sinistra, è anche per ridare dignità alla parola politica. E una sede non è valida solo per organizzarsi e decidere cosa fare, cosa pure giusta. E’ valida se diventa luogo aperto, punto di servizio, di socialità e di solidarietà, di vita. E’ valida se da lì si ragiona per proiettarsi fuori, per strada, immersi nel mare di problemi, aspettative, bisogni, speranze, a fianco delle persone, per rappresentarle e immaginare soluzioni, per renderle protagoniste e non spettatori o anime perdute nell’indifferenza e nel rancore.
C’è, poi, un secondo motivo per essere lieti. Aprire una sede di buona politica in vista delle elezioni, specie quelle comunali, è darsi un luogo per agire nel momento della democrazia. Ci piacerebbe che la politica esprimesse una vita democratica permanente, invece troppo spesso i partiti sono comitati elettorali che si accendono solo in vista degli appuntamenti. Tuttavia, è vero anche che le elezioni sono il momento topico della politica. Si confrontano idee e proposte, tante persone comuni diventano attori sul palcoscenico della politica, nei luoghi fisici e in quelli virtuali c’è il “corpo a corpo” civile tra diverse visioni. Una città, un paese, sprigiona energie, matura consapevolezza, disegna il proprio futuro. E’ il bello della politica.
Infine, se tutto ciò accade in un comune importante come Cortona, dove c’è un’alleanza di centrosinistra (quel centrosinistra che avremmo voluto unito e al governo del Paese) allora i motivi di soddisfazione aumentano. Penso che un nuovo centrosinistra debba ripartire dai territori e via via conquistare fiducia e prospettiva per superare le attuali insane larghe intese romane tra forze che dovrebbero essere alternative tra loro. Ripartiamo dai territori, dunque, e se in un comune come Cortona il candidato a Sindaco è una donna stimata e popolare come Francesca Basanieri, che potrà diventare il primo sindaco donna di Cortona, allora la festa diviene davvero grande.
Francesca Basanieri, presente all’inaugurazione della sede, ha unito il Pd e trovato l’entusiasmo di Sel; considera Enrico Berlinguer il politico di riferimento, eppure aveva dieci anni quando il leader del Pci scomparve. Recentemente ho scoperto con incredibile sorpresa che in internet sono migliaia i giovanissimi, addirittura ventenni, che la pensano nello stesso modo e frequentano diffusamente un sito e relativo social network. Ho pensato, allora, che la buona politica non è solo parte del passato. Ha un futuro.
Giuseppe Brogi