La riconversione dello zuccherificio di Castiglion F.no in centrale a combustione di biomasse spazzerà via in un colpo solo le caratteristiche peculiari di quella zona della valdichiana: l’agricoltura di pregio, gli allevamenti di qualità e gli agriturismi subiranno un danno tremendo da un impianto insalubre ed altamente inquinante che sfregerà l’immagine della nostra vallata.
Immaginatevi un via-vai continuo di camion a gasolio che – ogni anno – porteranno nel sito 50.000 tonnellate di semi di girasole (pari a 25.000 ettari di terreni che saranno sacrificati a tale coltura fortemente idrovora): le 50.000 t. saranno trasformate in 20.000 t. di olio, che verranno bruciate in un motore a combustione interna (12 MW elettrici, cioè circa 54 MW termici) ed in 30.000 t. di panello secco (al quale dovranno essere aggiunte altre 15.000/20.000 t. di non-si-sa-bene-cosa per un migliore rendimento…) che saranno incenerite in un ciclo a vapore (8 MW elettrici, ossia circa 36 MW termici). Inoltre, immaginatevi anche che accanto a queste due linee – come ciliegina sulla torta – ci sia una bella e grossa caldaia a gasolio che produrrà un altro bel po’ di MW…Se pensate – poi – che il motore a combustione interna (quello ad olio) avrà un rendimento energetico non oltre il 40%, mentre per il ciclo a vapore (panello ed altro) non si andrà sopra il 27%, capite bene che senza i vergognosi (ed illegittimi, per l’Europa) certificati verdi che distorcono il mercato energetico i capitani coraggiosi che s’imbarcano nell’impresa scapperebbero a gambe levate…Non bisogna dimenticare – altresì – che a Pietrasanta ed a Scarlino c’erano due impianti nati come centrali a biomasse e dopo pochi anni si sono trasformati in inceneritori di C.D.R. (combustibili da rifiuti) perché – putroppo – anche alcuni tipi di rifiuti urbani, assimilati agli urbani e speciali sono a tutti gli effetti “biomasse”, e non ci sono paletti od accordi che lo possano evitare…L’amarezza che pervade questa nota è dettata dall’assoluta sudditanza delle amministrazioni pubbliche verso lorsignori, poiché esse non sono riuscite neanche ad imporre la presentazione sostanziale di ipotesi di riconversione alternative (come prevederebbe la legge) tali da salvaguardare tutti i posti di lavoro dei dipendenti dello zuccherificio, insieme alla salute della popolazione (bene primario, messo a serio rischio dalle emissioni di polveri sottili) all’ambiente ed alle attività economiche che producono derrate e frutti della terra da sempre caratteristici della valdichiana
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