{rokbox title=| :: |}images/sadam4.jpg{/rokbox}A pochi mesi dalla naturale scadenza del nostro mandato, il tempo sembra essersi fermato per lo sviluppo economico di Castiglion Fiorentino. Più di quattro anni sono trascorsi ed ancora ci troviamo a discutere sul cosa fare di un’area fondamentale per il nostro Comune e per l’intera Valdichiana. Non ci vogliamo dilungare in tediosi riepiloghi, di scarso interesse visti i risultati dell’Amministrazione Brandi, ma vogliamo rimarcare, ora più che mai, la coerenza con la quale il nostro Gruppo Consiliare ha intrapreso il percorso istituzionale di questi anni.
Fin dall’inizio univoca è stata la nostra richiesta circa le azioni da intraprendere: le scelte nel territorio siano discusse ed analizzate dall’istituzione preposta, ovvero, il Consiglio Comunale di Castiglion Fiorentino sia artefice del destino della cittadinanza e protagonista nel proprio Comune, in quanto assemblea che rappresenta la volontà popolare, democraticamente eletta dai cittadini.
Negli ultimi tempi, al contrario abbiamo assistito a tutt’altro, da riunioni balneari nel mese di luglio a rappresentazioni teatrali in quello di settembre, il tutto per presentare un progetto, concepito, a parer nostro, lontano da Castiglion Fiorentino, sul quale l’Amministrazione Brandi sembra soggiacere per obbedienza alle gerarchie politiche del Partito Democratico che governa Regione, Provincia e Comune e si rende compartecipe di tale metodo attraverso la concessione di palchi ed arene.
Se questa è la logica del Partito Democratico che governa tutte le istituzioni della Toscana (Regione, Provincia e Comune), allora era sufficiente la firma del Sindaco nell’accordo di riqualificazione del 2007, ottenuta con il SI di tutta la sua maggioranza ed il NO del nostro Gruppo Consiliare, per dar il via ai lavori?
Nonostante ciò, ci troviamo ancora con una vasta area incolta, laddove sorgeva il vecchio Zuccherificio, sulla quale sono previste non precisate opere, che non coinvolgono e non servono alla popolazione di Castiglioni e che dovrebbero esser definite, secondo ultimi progetti, nell’arco di dieci – dodici anni; conosciamo quasi in dettaglio “dal produttore al consumatore” un progetto di centrale a “olio di semi di girasole” che dovrebbe esser realizzata non nell’ex area Sadam, ma vicino ad un’avio-superficie di interesse nazionale, nonostante le linee guida del recente Piano Strutturale ( fresco di approvazione); non ancora definite sono le ricadute economiche dovute alle aziende che vi si dovrebbero insediare a seguito della centrale; ed infine, siamo al pallottoliere per il conteggio dei nuovi posti di lavoro, vista la cifra che viene decantata e che, se fosse veritiera, significherebbe in un sol colpo annullare la disoccupazione da perdita di lavoro nell’ultimo biennio del nostro Comune (così dai numeri presentati).
Con tali presupposti, non ci rimane che un’unica richiesta al Sindaco, istanza peraltro già avanzata: Sindaco Brandi, invece di avallare adunanze, invece di convocare Commissioni i cui pareri non sono in alcun modo vincolanti, porti il “progetto integrato” in aula per la discussione, convochi un Consiglio Comunale sull’argomento (magari Aperto) e se la sua Maggioranza (o una maggioranza) avvallerà tale piano dia luogo ai lavori; in caso contrario tragga le sue conclusioni.
In questo momento serena è la nostra volontà che teniamo a rimarcare: in qualità di Consiglieri Comunali democraticamente eletti ed ancor più di Cittadini Italiani, non accetteremo mai metodi da Paesi Sudamericani sul destino del nostro territorio.
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