{rokbox title=| :: |}images/brandi5.jpg{/rokbox}Il Sindaco di Monte San Savino interviene sulla centrale a biomasse che dovrebbe sorgere a Castiglion Fiorentino. E’ buona regola, prima di esprimere giudizi, informarsi su come stanno le cose. Mi pare infatti che Carini non conosca bene la questione. Egli infatti mischia in un unico calderone etica, economia e ambiente. Probabilmente, per il Sindaco di Monte San Savino è più etico lasciare i terreni abbandonati, è più etico continuare ad estrarre petrolio dal Golfo del Messico oppure utilizzare in maniera dissennata il carbonfossile per produrre energia.
E’ più etico che il reddito degli agricoltori venga quotidianamente defalcato.
La risposta migliore al Sindaco Carini l’hanno data le Associazioni agricole che, in tutta Italia, hanno firmato con le industrie di produzione di energia accordi di filiera, comprendendo che il futuro dell’agricoltura passa anche attraverso le bioenergie.
Riguardo alle questioni ambientali, credo che il Sindaco di Monte San Savino dovrebbe assumere maggiori informazioni. Dal prospetto che ci è stato presentato, l’eventuale trasporto della materia prima per la centrale prevede l’utilizzo di circa 11 camion al giorno. Cifra risibile a fronte della mole di traffico che sviluppano caselli come quello di Monte San Savino o di Valdichiana.
Per quanti sforzi faccia, non comprendo perché spostare il sito della centrale dalla vecchia area dello zuccherificio ad una nuova, porterebbe ad un appesantimento dell’inquinamento atmosferico.
Delle due, una: o la centrale sarebbe inquinante anche nell’area ex Sadam, poiché non mi risulta che vi sia una campana di vetro sopra il vecchio stabilimento, oppure lo spostamento di qualche chilometro non dovrebbe creare problemi di inquinamento atmosferico nella misura devastante di cui parla Carini.
Meraviglia che un Sindaco/imprenditore possa a cuor leggero rinunciare a circa 130 milioni di euro di investimenti nel territorio e a circa 700 posti di lavoro tra diretti e indiretti. Sono queste le cifre che il Gruppo Maccaferri ha fornito e che ovviamente saranno oggetto di verifica.
Mi pare che le categorie economiche, di cui anche lui è stato autorevole rappresentante, la pensino in maniera completamente diversa.
Inoltre, visto che si “diletta” a citare le leggi che definiscono la centrale industria insalubre, lo invito a dare il buon esempio, andando a chiudere la sua azienda, che rientra, guarda caso, anch’essa nell’elenco delle industrie insalubri.
Questo paradosso per dire che quando si fanno certi ragionamenti, si rischia di perdere la bussola.
Io sono tra gli Amministratori che sostengono che con la politica dei NO si fanno pochi passi: no ai gasdotti, no alle centrali a biomasse, no all’eolico, no alle discariche, no agli impianti di termovalorizzazione, no alle grandi infrastrutture, no alla TAV, no alle bretelle autostradali, no ai rigassificatori, no agli elettrodotti, no alle nuove aree industriali, no ai porti turistici.
E’ ora di finirla di dire sempre no a seconda delle convenienze politiche del momento, anche perché si rischia poi di cadere in grosse contraddizioni.
Se i prodotti agricoli da destinare alla produzione di energia sono così pericolosi, che ne pensa Carini del ricorso al nucleare, che la sua parte politica sostiene con grande forza?
Questo per dire che ci vorrebbe un po’ più di coerenza quando si tratta di questi argomenti. Personalmente non ho stretto nessun matrimonio con il Gruppo Maccaferri, ma un buon Amministratore che ha a cuore “il bene comune” non può a priori rinunciare ad investimenti e posti di lavoro.
Questo non vuol dire però comprare a scatola chiusa qualunque progetto. Quando a Castiglioni c’è stato bisogno di dire di no ad imprese potenzialmente pericolose, lo abbiamo fatto senza problemi, nel pieno rispetto della legge e dei risultati delle valutazioni di impatto ambientale.
Per cui, se solo sorgesse il ragionevole dubbio che la centrale fosse pericolosa per il territorio, l’ambiente e la salute non potremmo che negare il nostro assenso.
Fino ad allora, chi fa impresa ha il diritto di presentare i propri progetti ed allo stesso modo i cittadini – tanti o pochi che siano – hanno il diritto ad esprimere il loro dissenso.
Un po’ meno ragione, in questo caso, ce l’ha chi svolge incarichi pubblici: il Sindaco ha il dovere di mantenere sempre un atteggiamento saggio ed equilibrato, specie quando, come Carini, si è primi cittadini di un Comune, in cui le imprese, piccole o grandi che siano, costituiscono l’ossatura dell’economia locale.
Per discutere di questo e di molto altro, caro Carlo Alberto, ti invito a Castiglion Fiorentino per prendere insieme un caffé.
Paolo Brandi
Sindaco di Castiglion Fiorentino