Un documento condiviso da tutti i comitati e associazioni da presentare durante l’assise dei comuni della Valdichiana. È questo l’esito dell’incontro organizzato dal “Comitato per Castiglioni” venerdì scorso al Centro Polivalente di Manciano. Al centro della serata c’era l’annosa vicenda della realizzazione della centrale elettrica a biomasse a Cà Bittoni, località che si trova al confine tra i comuni di Castiglion Fiorentino e Arezzo. “La serata di venerdì 30 novembre – sostiene Anna Gloria Devoti Presidente del neo Comitato – ha contribuito a rafforzare la collaborazione tra le Associazioni e i Comitati interessati a difendere castiglioni e i castiglionesi da ipotizzabili ricadute in negativo.
L’autorizzazione al progetto della centrale a biomasse non potrebbe che favorire la perdita della qualità dell’aria, aumentare i rischi per la salute, determinare un impoverimento da monocoltura intensiva, sfavorire le attività commerciali, agro-turistiche esistenti, svalutare gli immobili costruiti con sacrificio e non influire affatto sul numero occupazionale”. Erano presenti l’Associazione Italia Nostra, l’Associazione Tutela Valdichiana il Comitato Salute e Paesaggio in Valdichiana, L’Associazione Operatori Turistici, L’Associazione Obiettivo Comune e alcuni rappresentanti politici, ma soprattutto erano presenti molti giovani e tanta, tanta gente comune. E davanti alla gremitissima sala i relatori, l’ingegner Gabriele Soriente, il professor Mario Gallorini e il dottor Fabrizio Lucioli, hanno illustrato alcuni aspetti del progetto definitivo che Power Crop ha presentato in Provincia ad Arezzo per l’autorizzazione della Via con riferimenti e competenza scientifica. “Ci sorprende – ha dichiarato l’ingegner Sorriente che ha approfondito l’aspetto del territorio e del paesaggio – che per la realizzazione della centrale sia stata scelta una zona a forte valore paesaggistico e naturalistico”. Il professor Gallorini ha poi messo l’accento sulle 14 mila tonnellate di polveri sottili che ogni anno cadrebbero nell’aria. E infine il dottor Lucioli ha fatto riferimento alla casistica presente in letteratura in relazione agli effetti che un impianto a combustione di questo genere provoca sulla salute. Devoti fa presente inoltre che “il progetto presentato dalla Powecrop, naturalmente, nella stesura rispetta le norme richieste, che è stato redatto con cura e attenzione pensando persino alla cromatura dei colori per meglio inserire la centrale nelle caratteristiche ambientali. Ma forse si è giocato un po’ troppo con le sfumature cromatiche, visto che nella planimetria allegata al progetto, i 9 camini previsti da 35, 13, 18 metri…. rimangono un po’ troppo offuscati dalle forti sfumature di grigio…”. Nella seconda parte dell’incontro, come in un laboratorio di libera espressione, si sono condivise idee, conoscenze e perplessità. Si sono registrati numerosi interventi da parte del pubblico e al termine dei quali è emersa la volontà di stilare un documento unitario da presentare nei vari consigli comunali della Valdichiana. Il fronte dei contrari si sta, dunque, allargando. Sempre più persone esprimono una forte contrarietà nei confronti del progetto del “Polo delle Energie Rinnovabili” così come è stato presentato da Power Crop. Unire le forze è importante per gettare le basi per un nuovo modello di sviluppo in grado di coniugare vari temi, da quello del diritto al lavoro, alla salute a quello dell’ambiente.
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