Cittadine e cittadini, Consigliere e Consiglieri,
questo per me è un momento speciale, e ritengo lo debba essere per tutti voi. Trovarsi in questa storica sala, in questo piccolo parlamento deve evocare a tutti noi un alto senso del dovere, di legalità, di impegno civico, di responsabilità nei confronti di tutta la comunità che ha espresso fiducia nei nostri confronti.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno espresso il loro consenso per la mia lista “Per Monte San Savino”, tutti coloro che ci hanno sostenuto e seguito, tutti i componenti della mia lista e le loro famiglie, che hanno rappresentato il nostro primo “welfare”.
Ringrazio altresì i rappresentanti delle altre liste che hanno dimostrato un approccio corretto e rispettoso fin dai primi giorni della campagna elettorale: fra essi mi preme menzionare in modo particolare Claudio Valdambrini, candidato a Sindaco della lista “Impegno per Monte San Savino”, tutto ciò senza ovviamente dimenticare nessuno degli altri.
Un ringraziamento particolare lo rivolgo a tutti i cittadini perchè, come ho sempre detto fin dal mio insediamento la sera del 7 Maggio, voglio e fermamente voglio essere il Sindaco di tutti.
Non affronterò e ripercorrerò i punti relativi ai temi programmatici del nostro progetto amministrativo, perchè già più volte menzionati, espressi e declinati in campagna elettorale. Ora i cittadini non vogliono più parole ma fatti, e per quanto riguarda me ed il mio gruppo posso garantire che ci metteremo al lavoro da subito, come credo già dimostato sin dalla mattina dell’8 Maggio scorso.
Al lavoro con serietà, coscienza, trasparenza, rispetto, conoscenza e buon senso.
Questa prima seduta del Consiglio Comunale può essere già l’inizio di un nuovo percorso. Il Consiglio Comunale deve essere, ne sono profondamente convinta, un luogo aperto, partecipato dai cittadini, un’istituzione da rispettare, la sede ed il modello di un confronto civile, il cuore di un nuovo corso amministrativo, politico, sociale, culturale per Monte San Savino.
Sono consapevole delle difficoltà oggettive a cui andremo incontro e pertanto faccio appello a tutti le Consigliere e i Consiglieri, alla loro volontà di collaborazione, al senso di responsabilità, per superare un momento critico richiamando l’unità senza i personalismi e campanilismi che hanno troppo spesso animato il dibattito politico di questa città.
Vi esorto tutti a pensare al bene comune, e soprattutto al vero bene dei cittadini, soprattutto quelli più deboli ed esposti, dal bambino all’anziano, e alla crescita culturale, politica ed economica del comune di Monte San Savino.
Un sentito ringraziamento, di nuovo, a tutti i componenti delle 3 liste che hanno sentito, come me, l’esigenza di mettersi al servizio della propria comunità.
Detto ciò, parafrasando il discorso fatto nel 1951 da Giorgio La Pira nel momento del suo insediamento a Sindaco di Firenze ribadisco che ill principio che deve animare il nostro operato come amministratori è che deve essere rivolto a tutti i cittadini, senza distinzione di parte, perchè gli amministratori appartengono a tutta la comunità ed il loro sforzo deve essere rivolto a raggiungere quel bene comune che si può fare, intellettualmente, culturalmente, economicamente, a vantaggio di tutta la popolazione.
Gli obbiettivi primari saranno quelli di risolvere i bisogni più urgenti, di rivolgere il massimo sforzo per potenziare tutte la attività e rendere Monte San Savino sempre più al centro di valori universali.
Voglio chiudere ritornando sul significato della parola democrazia. Lo faccio, fedele ai miei valori e alla mia esperienza di vita, prendendo spunto dal passato per guardare al futuro. E torno indietro di ben 2500 anni, riprendendo Pericle nel suo Discorso Agli Ateniesi del 461 a.c.. Per me queste sono parole di un significato eterno, e rappresentano la perfetta descrizione del valore più alto della democrazia.
“Qui il nostro governo favorisce i molti non dimenticando i pochi e per questo viene chiamato Democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti, nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito e la povertà non costituisce un impedimento. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e ciò che è buon senso. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma: io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sè una felice versalità, la fiducia in sè stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero“.
Grazie a tutti, ancora
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