Lega Nord ko in Valdichiana. Dopo le dimissioni di Massimo Peracchio, ex segretario comunale di Arezzo, hanno consegnato le tessere anche, Norina Sansano, ex consigliere del direttivo provinciale di Arezzo e di quello cittadino di Cortona, eRoberto Magionami, militante fra i primi fondatori del gruppo in Valdichiana. «Non ci riconosciamo più nell’identità del movimento e nella gestione nazionale – spiegano – ci siamo resi conto di essere stati usati e abbandonati al solo scopo del successo elettorale in Lombardia, sacrificando così le aspettative di quanti, come noi, credevano in una Lega territoriale e federalista».
Una scelta che segna l’adesione a Più Toscana, il gruppo regionale fondato dai consiglieri Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri, a fianco dei quali Sansano e Magionami, fondatori di Più Cortona, annunciano di portare avanti battaglie per la valorizzazione territoriale e locale.
«Come quelle condotte in passato – commentano – che vanno dalla richiesta di un consorzio per il riconoscimento dell’olio cortonese alla salvaguardia dei mercati storici fino alla valorizzazione del Museo dell’arte contadina. Obiettivo raggiunto dopo i tanti esposti per denunciare all’attenzione delle amministrazioni locali, le varie problematiche che i cittadini esponevano.
Siamo rimasti delusi dalla nuova linea della Lega 2.0, improntata più alla salvaguardia degli interessi della Regione Lombardia che al nostro territorio, riducendo la Toscana ad un mero bacino elettorale».
Fra le priorità in agenda anche le raccolte firme per la sicurezza sulla SR71, il controllo e la sicurezza contro i furti.
«Battaglie – spiegano – che saranno riproposte fino a ché non saremo ascoltati, con lo stesso spirito, ma non sotto il marchio di un movimento che ha fatto del nostro territorio una stampella per eleggere qualche parlamentare in più nelle regioni del Nord».
Un pensiero va anche alla posizione del Carroccio nella complessità del panorama nazionale. «Le ultime della dirigenza federale – dicono – ci hanno dimostrato come la gestione Maroni sia filo-berlusconiana, quando fino a pochi mesi prima si urlava allo scandalo al solo pensiero di alleanze con Berlusconi. Quello che più ci amareggia è la mancanza di coerenza politica: mai nella Lega si saebeb pensato di riconfermare Napolitano presidente o appoggiare la formazione del governo Letta, come è stato fatto per prenderne subito le distanze e astenersi dal darne la fiducia. La gente è stanca di subire sulla propria pelle questi giochini».