“La situazione economica della Valdichiana si sta aggravando – ricorda Lidio Rossi della Cgil di zona. 6.000 disoccupati, persistente riduzione di manodopera in molti settori con cassa integrazione o licenziamento anche nel commercio a causa del calo dei consumi. In questo contesto rimangono valide le indicazioni date nel 2010 dalla Cgil e condivise dal sistema locale e cioè incentivare la filiera corta, locale e rintracciabile.
Un obiettivo per il quale abbiamo anche indicato gli strumenti utili a centrarlo: effettuare la trasformazione delle produzioni agricole cerealicole e orto-frutticole nel nostro territorio incentivando le aziende agroalimentari attualmente presenti nella Valdichiana aretina; localizzare nel territorio punti di trasformazione dei prodotti agricoli per incentivare la filiera corta; utilizzare i grandi punti di distribuzione per far conoscere, promuovere e commercializzare i prodotti del nostro territorio”.
Su questa base, la Cgil Valdichiana commenta il progetto per la raccolta e lo stoccaggio di cereali, semi oleosi e proteiche.
“Lo abbiamo studiato per verificarne la corrispondenza alle indicazioni che avevamo stabilito nel convegno del 2010 – sottolinea Lidio Rossi. Il progetto prevede di accorciare la filiera mettendo direttamente in contatto produttori e trasformatori (ottimo esempio di filiera corta); di stoccare il prodotto, differenziandolo per qualità, in modo da offrire ai produttori condizioni chiare; di dare ai produttori la possibilità di collocare direttamente i loro prodotti nel mercato senza essere sottomessi alle multinazionali”.
Secondo la Cgil Valdichiana “coltivare e dare una maggiore redditività al nostro territorio serve anche a salvaguardare il paesaggio, perché un territorio è vivo quando c’è gente che ci lavora e ci abita. Servono quindi strutture che consentono di gestire direttamente la produzione locale e la sua commercializzazione. Questo progetto va nella direzione che noi avevamo prospettato due anni e mezzo fa, cioè la possibilità di riuscire a produrre, commercializzare e trasformare nel territorio, per far sì che la ricchezza prodotta rimanga nel territorio della Valdichiana tagliando fuori dalla filiera gli speculatori. Lo sviluppo ha bisogno che la gestione avvenga in accordo con le istituzioni locali, con il controllo e la vigilanza degli enti pubblici preposti e questa è la chiesta che avanziamo alle istituzioni locali. Non possiamo permetterci che nulla cambi e non possiamo puntare solo al turismo perché il settore si è ridimensionato. Oggi è necessaria una nuova idea di sviluppo e di produttività della Valdichiana. Pertanto, guardando al futuro, la Cgil della Valdichiana considera positivo il progetto e l’investimento che viene prospettato in questo territorio. Non condivide le iniziative che tendono a bloccare qualunque investimento proposto nel territorio, compresi quelli rispondenti alle indicazioni di maggior sviluppo e di maggior lavoro con la salvaguardia dell’ambiente”
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