{rokbox title=| :: : |}images/seri.jpg{/rokbox}È stata convocata d’urgenza la prossima settimana la Consulta Regionale dei Piccoli Comuni per rispondere, con atti e proposte concrete, alla manovra fiscale predisposta dal Governo con la quale si chiedono sacrifici insostenibili agli enti locali, soprattutto ai comuni, sacrifici che ricadranno pesantemente ed inevitabilmente sui cittadini amministrati. Con questa manovra si mina alla radice tutto il comparto degli enti locali, in barba ad un federalismo tanto sbandierato da questo Governo ma nei fatti non praticato; possiamo ben dire che questo è il Governo più centralista che la nostra storia repubblicana ricordi.
I Comuni, dato della Corte dei Conti, sono gli unici che hanno rispettato le politiche di contenimento della spesa; sono gli unici che hanno subito una riduzione dei costi della politica attraverso la decurtazione del 10% dell’indennità del Sindaco; ma soprattutto i Comuni sono gli unici che hanno ridotto dal 2007 ad oggi il prelievo fiscale a carico delle famiglie, per fare un esempio a Lucignano una famiglia media ha dovuto versare al comune nell’ultimo triennio circa 750,00 € in meno.
Diciamo le cose come stanno, ci hanno raccontato per 2 anni che i conti dello Stato erano a posto che la spesa sarebbe diminuita grazie ai provvedimenti dei Ministri Tremonti e Brunetta ma soprattutto che la crisi era superata. Niente di tutto questo era vero. L’improvvisazione è stato l’unico programma di questo Esecutivo che ora tenterà di porre rimedio ai suoi errori con una manovra tardiva e inadeguata che non centra nulla con la crisi della Grecia ma è la diretta conseguenza del fatto che il fabbisogno pubblico è aumentato di 15 miliardi nell’ultimo anno, sono diminuiti i mezzi per la lotta all’evasione fiscale che è aumentata in modo esponenziale ed inoltre, è sotto gli occhi di tutti, il malaffare, la corruzione che imperversa nel settore dei lavori pubblici e nella cosi detta gestione delle emergenze, vedi G8 e rifiuti.
La proposta che porterò alla Consulta sarà quella di una richiesta di accelerazione del federalismo fiscale insieme ad un grande piano di investimenti sulle manutenzioni degli enti locali, lavori che non necessitano di lungaggini procedurali per la loro approvazione e che produrrebbero da subito benefici effetti per la ripresa economica e sull’occupazione
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