Il progetto politico della FDS di Cortona doveva e può ancora essere un laboratorio dove esercitare e far crescere nuove esperienze e nuovi modi di fare politica da sinistra. La FDS non deve essere soltanto un’aggregazione tra Rifondazione e Comunisti Italiani, bensì deve intendersi come una forza politica nuova capace di raccogliere tutte quelle persone, quelle idee, che, superati personalismi e opinioni stantie, si propone come alternativa politica forte perché profonda e plurale nella sua analisi e nelle sue proposte di sinistra.
La FDS deve essere un superamento netto dello spirito elettoralistico. Un superamento che è già avvenuto nel riconoscersi in un nuovo simbolo, in cui scompaiono i nomi dei partiti e che si rifà all’emblema storico del lavoro centrato verso un pluralismo a sinistra.
Il PRC di Cortona ha maturato al suo interno, non senza un forte dibattito, la convinzione che la FDS , così come precedentemente descritta, fosse in grado di rappresentare l’unica vera forza che potesse contrapporsi, o quantomeno essere controllore critico, ad un capitalismo anomalo costantemente a rischio di una finanza inquinata e senza scrupoli, che non lascia spazio all’imprenditoria sana , unica capace di creare veri posti di lavoro. Forte di questa convinzione maturata, Rifondazione ha messo a disposizione della FDS le sue energie migliori, per promuovere argomenti e dibattiti .
Ed ecco oggi che questo progetto, ormai maturo per iniziare a lavorare sul suo programma politico, corre il grave rischio di essere compromesso per prese di posizione da parte di chi, invece, dovrebbe contribuire con i propri ruoli, a favorire dibattito interno, rifacendosi a un sistema di gestione verticistica e stantia dei partiti. L’accettazione, della proposta d’incarico di rientrare a far parte del Consiglio di Amministrazione di Nuove Acque, da parte del Segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani, rappresenta una evoluzione incompatibile del progetto politico che ormai da due anni si è cercato di costruire. Cosa ancor più grave è che non si sia cercato di avere un confronto , una seppur minima riflessione comune sulle scelte che si stavano per fare, tra le persone che per mesi avevano condiviso passione e lavoro verso una possibile, anche se complessa, riunificazione delle forze di sinistra; si è preferito invece l’informazione di canale alla consapevolezza della base impegnata. Chiediamo con fermezza un ripensamento a tutto questo.
Noi del PRC non possiamo lasciare che strumentalizzazioni su considerazioni personali riescano a compromettere quello sviluppo fortemente voluto dalla maggioranza della base di estrazione comunista e non solo. Abbiamo accettato di essere definiti francescani e a volte ingenui, ma oggi non possiamo non denunciare questi tentativi di sostenere, quelle spaccature che indeboliscono le forze critiche e coloro che non vogliono che a sinistra si possa formare un movimento di vera contrapposizione a un capitalismo asfittico, non unica, ma sicuramente la maggiore vera causa della mancata crescita di questo paese.
Il circolo di Rifondazione Comunista di Cortona ritiene che il progetto della Federazione della Sinistra non abbia perso il suo effetto propulsivo, anzi, possa uscirne rafforzato con un chiarimento definitivo sul come ci si sta dentro e come ci si rapporti con le forze politiche esterne, senza dar luogo a scelte insincere od ingessate da compromessi.
PRC Cortona
[.noresp.]