Ci appelliamo, indistintamente, al senso civico di tutti coloro, che pur nel pieno rispetto delle proprie ideologie e tradizioni, siano pronti a fare una scelta storica, a raccogliere l’invito di questa sfida per ritrovare un po’ di dignita’ personale e come Comunita’. Il coraggio della discontinuità nei metodi di governo e nella rappresentanza politica, non e’ demagogia o mera anti-politica, e’ la naturale conseguenza al vero dissesto che e’ ideologico e strutturale.. in parole povere questo vecchio sistema ha fallito, bisogna cambiare mentalita’, il modo di gestire le nostre risorse patrimoniali ed umane, il modo di rapportarsi con gli altri.
Al momento c’e’ uno squilibrio tra cio’ che il cittadino paga attraverso i contributi e tasse ed oneri locali, la spesa necessaria ed i servizi che tornano ai cittadini.
L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.
Questo, perche’ viene gestito con un sistema che permette di assorbire piu’ risorse per alcuni e meno per altri, creando un’ ingiustizia sociale e creando le condizioni ideali per l’illegalita’ dove si favoriscono le lobby o la mafia, sprecando i soldi dei cittadini.
E’ troppo conveniente allarmare le persone, bombardarli con notizie da panico, spingerli al suicidio o metterli con le spalle al muro perche’, alla fine, tutto questo, incluso il debito, conviene a qualcuno o ad alcuni.
Come cittadini ed individui non abbiamo solo lo strumento del voto che viene comunque monopolizzato con le promesse a seconda della corrente politica che si presenta o che si sente piu’ forte/influente al momento, ma bisogna ricordarsi che noi siamo quei contribuenti che manteniamo in piedi questo sistema con il pagamento delle tasse.
La realta’ del debito ci tiene sotto schiaffo soprattutto da parte delle Istituzioni che avrebbero dovuto vigilare perche’ questo non accadesse e quindi da’ loro la possibilita’ di controllarci ulteriormente con altre tasse e sanzioni a livello locale e nazionale.
Il cittadino ha si dei doveri ma ha anche dei diritti che, purtroppo, non vengono mai rispettati. Il diritto alla democrazia, quindi alla partecipazione della cosa pubblica (nostra) e il diritto alla nostra privacy e dignita’ umana vengono regolarmente calpestati nel nome di un sistema fatto di poche lobby, di patriarchi-dinosauri che hanno smarrito il senso dell’orientamento e che ci portano al totale disastro.
Ma quanto dobbiamo ancora attendere per reagire, non bastano le notizie di quei poveri imprenditori che non hanno il coraggio di deludere i propri dipendenti e quindi si uccidono…
Perche’ non si uccidono i Politici ed i banchieri se la situazione e’ cosi drammatica?
O dobbiamo consolarci come dice Monti che intanto in Italia il numero di suicidi e’ minore a quello dei nostri amici in Grecia?
Questo e’ il motivo per cui ci proponiamo di distanziarci da questa Politica che non mette l’essere umano e la sua dignita’ al centro dell’attenzione ma solo il guadagno, la speculazione ad un costo troppo alto da pagare.
Crescita zero è un concetto che ormai spiega poco e niente. Anzi, nasconde molte cose. Non ci fa vedere come un pezzo dell’offerta italiana, quella capace di produrre valore aggiunto, si sia addirittura rafforzata. A scomparire sono state, invece, le aziende e le produzioni che non reggono la competizione con i nuovi Paesi produttori.
avvento dell’euro, globalizzazione, grande recessione.
Tre terremoti che avrebbero de-industrializzato qualsiasi Paese che non avesse saputo reagire. Invece fortunatamente la risposta c’è stata e reca i volti degli imprenditori della fabbrica accanto, gente che ama il proprio lavoro più della mondanità/salotti e che quando deve scegliere un membro per il proprio consiglio di amministrazione recluta un abate benedettino.
E’ doveroso in questo momento un comportamento decoroso di trasparenza nei confronti di noi stessi inanzitutto, in quanto cittadini, sui cui grava la situazione di dissesto economico e la coscienza che non si presti ad ulteriori speculazioni che possono portare al totale disastro o a dover dichiarare un nuovo dissesto tra qualche anno.
Il nostro scopo deve essere quello di FORMARE LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE DEL FUTURO in modo che eviti di ritrovarsi in una situazione del genere.
Dobbiamo avere l’umilta’ di capire che siamo in una fase transitoria da gestire insieme ai giovani, ai nostri figli per prepararli alle sfide del terzo millennio e magari con qualita’ migliori che sono invece mancate alla nostra generazione.
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