Chissà come sarà contento Andrea Ronchi, ex Ministro delle Politiche Comunitarie del Governo Berlusconi ed autorevole esponente di Futuro e Libertà, dell’abrogazione del decreto che porta il suo nome sulla liberalizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Chissà come sarà contento il Ministro della Lega Roberto Maroni che non ha voluto far coincidere la data dei Referendum con quella delle elezioni amministrative, sperperando 380 milioni di euro con la speranza mal riposta di decretarne la nullità per il mancato raggiungimento del quorum.
Chissà come sarà contento Silvio Berlusconi che ha detto pubblicamente che i referendum erano inutili e che sarebbe andato a prendere il sole,confidando nel bel tempo, nella sua villa di Porto Cervo;
Chissà come sarà contento il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani che la politica nucleare del governo sia stata seppellita sotto una valanga di “SI” dopo aver dichiarato nella Conferenza Nazionale sui mutamenti climatici, il 13 settembre 2007, “‘Entriamo con tutti e due i piedi nella ricerca del nucleare di nuova generazione ”.
Chissà come sarà contento il Segretario Nazionale della Lega Umberto Bossi che ha invitato pubblicamente i suoi elettori a non perdere il loro tempo e a non recarsi alle urne.
Chissà, aggiungiamo noi, come saranno contenti gli Italiani che, contro ogni previsione, si sono recati in massa a votare per riaffermare che l’acqua e i servizi pubblici essenziali non possono essere conferiti ai privati, che non è possibile produrre, nel territorio nazionale, energia elettrica nucleare e che tutti i cittadini, compresi il Presidente del Consiglio ed i ministri, devono essere uguali davanti alla legge.
E’ nata una nuova Italia più coraggiosa, più consapevole, più attenta che ha mandato un messaggio inequivocabile di sfiducia ad una classe politica autoreferenziale ed inadeguata, lontana anni luce dal Paese reale.
Ci attende la responsabilità tremenda di dare corpo e sostanza alle sacrosante istanze del popolo italiano, senza invenzioni estemporanee, senza atteggiamenti demagogici e di facciata ma con la strenua difesa dello Stato Sociale e con provvedimenti e misure perfettamente in linea con la nostra concezione della politica e dell’economia.
Gli italiani chiedono lavoro, sicurezza, servizi efficienti soprattutto per anziani e bambini le categorie non inserite nel processo produttivo e per questo meno tutelate e garantite.
Con la fine del Berlusconismo, ormai al capolinea ed in liquidazione con i rottami della vecchia politica ed il suo giro di escort di alto bordo, si schiudono nuove prospettive e si aprono nuovi scenari impensabili ed affascinanti.
Continueremo ad essere al fianco degli italiani di buona volontà e ci faremo trovare pronti.