“L’allacciamento all’acquedotto di Foiano della Chiana per il tratto di Via d’Arezzo, compreso fra Renzino e il confine con il comune di Marciano”, afferma Renato Donnini, capogruppo dei consiglieri d’opposizione di Progetto Foiano, “dovrebbe apparire oggi una priorità nella logica amministrativa del territorio. Non è infatti tollerabile”, continua Donnini, “che ai cittadini venga precluso di fatto ciò che spetta loro di diritto, proprio in virtù del concetto stesso di cittadinanza. Non è più una questione politica, ma etica e come tale deve essere affrontata.”
Parole forti, che fanno ancora riflettere sul problema della grave carenza idrica in un’area strategica del comune di Foiano della Chiana. Una situazione che si protrae da anni, vista la mancanza d’interventi risolutivi, e che ha condannato le famiglie, le attività commerciali e quelli industriali circoscritte in tre chilometri – lungo la direttrice della strada provinciale 327 – a dotarsi autonomamente di cisterne e pozzi, con acqua che spesso non risulta neppure conforme ai parametri di potabilità, come emerge da recenti analisi di laboratorio. Una storia da Maghreb, potrebbero sostenere alcuni. Una storia da Italia del 2014, ribattono invece i residenti della Via d’Arezzo, che non hanno più mezzi per fare sentire la loro voce.
L’acqua pubblica, infatti, secondo le previsioni del neo sindaco PD Francesco Sonnati dovrebbe arrivare solo dopo il 2017, grazie all’allacciamento con la diga di Montedoglio, cui si sta attualmente lavorando; ma i tempi dell’adduzione appaiono tutto meno che certi, come dimostrano la mozione e l’interrogazione proposte recentemente da Progetto Foiano sull’argomento, che attendono ancora risposta.
“Il tutto appare molto strano”, aggiunge Donnini, “perché dal 2008 a oggi nel comune di Foiano sono state attivate prevalentemente in nuovi fabbricati, oltre duecento nuove utenze dell’acquedotto comunale. Utenze che hanno procurato considerevoli entrate al comune, mentre è stata del tutto cassata la questione relativa al prolungamento del tratto di acquedotto in via d’Arezzo”.
“E dire”, glissa Donnini, “che il prof. Casini, al tempo presidente dell’A.A.T.O.4, aveva pochi anni fa espresso parere favorevole a lavori di allacciamento idrico, cofinanziabili dalla sua società e dal comune di Foiano della Chiana, preventivando una spesa di 536.369,98 euro, con un concorso economico del comune stimato allora in 100.000 euro. Progetto cui l’ex assessore all’ambiente del comune diede nella precedente legislatura il suo placet. Poi magicamente tutto sfumò e ancora oggi un velo di omertà avvolge la questione.”
La situazione appare al momento “calda”, come i toni che ha usato di recente il quotidiano La Nazione per denunciare questo disservizio. I residenti attendono risposte rapide e certe, come il buon senso dovrebbe suggerire, data la condizione di disagio difficilmente tollerabile nella quale versano ormai da anni.